(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Category: Altro Page 52 of 74

Tutto quello che non rientra nelle altre categorie

Varsavia

Sono stato recentemente a Varsavia. Come mia abitudine vorrei segnalare alcune cose in ordine sparso che mi hanno colpito, stavolta senza fare una descrizione del luogo, per quello ci sono in giro tantissime guide.

  • La brioche al marzapane era veramente buona.
  • Hanno l’abitudine di mettere i semini sia sul pane che sulle brioches.
  • Ci sono tante catene di caffetterie inglesi, come Caffè Nero (o americane, come Starbucks). E’ quanto meno insolito il fatto che siano gli anglosassoni ad esportare il caffè nel mondo grazie alle loro catene e non gli italiani, che solitamente se la menano di essere i migliori
  • Vicino al Castello ho preso da una bancarella un dolcetto al cioccolato veramente buono. Lo so, sembra che io sia andato a Varsavia a mangiare dolci, ma era talmente buono che ne ho presi due, e ve lo dice uno che non è goloso di dolci.
  • Parlando di dolci: tutti gli altri dolci qui esposti nei bar e nelle pasticcerie sono, come dire… gonfi, esagerati! Hanno un aspetto abbastanza pesante. Ce ne sono tanti, e tutti molto "complicati".  Non fanno per me.
  • I negozi del centro sono (purtroppo) uguali a quelli di qualsiasi altra città europea. Da Intimissimi a H&M. Questa cosa è un po’ triste perché ti fa passare la voglia anche di guardare le vetrine.
  • Le persone non hanno una aspetto "diverso", nel senso che (a parte i vestiti, che come detto sopra, per "colpa" o per "merito" della globalizzazione sono uguali a quelli che vedi a Milano, a Valencia o a Spalato) non hanno caratteristiche fisiche molto di verse da quelle italiane, se non una percentuale di occhi chiari più alta.
  • Scordatevi anche lo stereotipo del "comunismo stile sovietico" con casermoni tutti uguali, auto vecchie e donne con il fazzoletto in testa e i doposci di pelo: Varsavia è modernissima e le auto che girano sono identiche, anche in questo caso, a quelle che girano a Voghera.
  • Certo, ovviamente io ho visto solo la capitale della Polonia, non so se il resto del paese è uguale o diverso.
  • Siamo capitati proprio il giorno del 10 aprile, quando celebravano la ricorrenza del disastro aereo del 2010, quando un velivolo è precipitato con a bordo il presidente, la moglie, alti funzionari delle forze armate, il presidente della Banca Nazionale, funzionari del governo e parlamentari. Insomma un disastro. C’è da dire che era una ricorrenza molto sentita, si vedevano bandiere rosse e bianche letteralmente dappertutto. Dal mattino fino a sera inoltrata un susseguirsi di comizi, commemorazioni, messe, ecc. Impressionante vedere tutta quella gente con la bandiera in mano. Da noi non succede neanche durante i mondiali di calcio
  • Varsavia aveva una comunità ebraica molto consistente, in virtù della politica di forte libertà religiosa che ha sempre contraddistinto la Polonia nel tempo. Durante l’occupazione nazista questa comunità è letteralmente sparita, sia a causa delle deportazioni, sia per la fuga di chi era rimasto. Rimane solo una sinagoga, scampata allo scempio perché veniva utilizzata come deposito di armi.
  • La lingua è ostica, così come tutte le lingue slave. Non si capisce proprio un’acca, neanche per sbaglio. Solo qualche parolina ogni tanto, ma c’è un motivo: essendo la Polonia di forti tradizioni cattoliche, comunicavano spesso con lo Stato della Chiesa e quindi in latino, da cui deriva l’italiano. Così qualcosina è rimasto. Però te la cavi benissimo con l’inglese perchè lo parlano praticamente tutti. Esattamente come in Italia (ahahahah)
  • Non ci sono tanti africani, o nordafricani. Anzi non ne ho visto neanche uno. Si vede che Varsavia non è una città appetibile per gli immigrati in UE.
  • Tantissimissimi palazzi del centro, secondo le guide, sono stati progettati da architetti italiani. Se non ricordo male, quando ero a Londra, un collega cameriere, ovviamente polacco, mi spiegava la seguente cosa: c’è stato un periodo, credo il rinascimento, in cui in Polonia andava di brutto l’arte italiana. E così chiamavano artisti del Belpaese: pittori, architetti, scultori. Mentre lì andavano di moda gli italiani, in Italia andava di moda avere i capelli lunghi e quindi chi proveniva dalla Penisola era chiamato "capellone". Cosa che è rimasta: ancora adesso in polacco la parola "italiano" si traduce in wloski (o una roba simile) che sta proprio per "capelloni". 

Expo è morto

 

Siete contenti, cari italiani, di aver dato dei soldi per l’Expo? Ecco dove vanno a finire.

 

Le solite cose

Discorsi sentiti e risentiti, e ancora sentiti di nuovo e poi ancora… in questi 18 anni di negozio Piazza Affari.

  • OOOOH FINALMENTE! E’ QUESTA L’ORA DI ARRIVARE? SONO QUI DALLE 9 CHE ASPETTO !
    Signora, la capisco, ma io non ci posso fare niente: il negozio apre alle 9,30 e c’è scritto chiaramente nell’orario affisso sulla porta. Lei potrebbe essere qui anche dalle 6 del mattino, ma non è certo colpa mia.
  • MA VOI VENDETE SOLO COSE PER MAGRI?
    No, signora, se mai è il contrario, se fossimo tutti magri a questo mondo avrei finito le taglie S. Se invece ho finito le taglie XXL è proprio per l’esatto contrario. Ma lo penso soltanto, non glielo posso dire, perché lei altrimenti si offende.
  • MI PUOI TENERE QUESTO MAGLIONE? CIOE’…SE DEVI VENDERLO VENDILO, MA SE NON LO VENDI…ME LO TIENI?
    Questo discorso si commenta da solo
  • CE L’HAI SOLO DI QUEL COLORE?
    Ma di che articolo stai parlando? Se entri e mi dici così come pretendi che io capisca!
  • QUESTE SCARPE MI VANNO STRETTE / SONO FUORI MODA / SONO BRUTTE / MI FANNO SCHIFO. MI FAI LO SCONTO?
    No, scusa, ma se sono brutte… non comprarle e stop, no?
  • BUONGIORNO, VORREI UNA TAL COSA MA NON CE L’AVETE.
    Ma se sei tanto sicuro di te stesso e dici tutto tu…cosa chiedi a fare? Cosa entri a fare?

  • A CHE ORA DOVETE CHIUDERE? 
    Alle 12:30
    AH, MA SONO GIA’ LE 13… TI HO FATTO FARE TARDI. ALLORA TORNO UN’ALTRA VOLTA CON CALMA!
    Eh no, cazzo, adesso compri!
  • MI TIENI QUESTA FELPA, CHIARAMENTE SENZA ACCONTO? PASSO ALLA FINE DEL MESE PROSSIMO, FORSE, MAGARI, PUO’ DARSI.
    Si, come no, vuoi mica anche 5 euro per andare a fare colazione?
  • HO COMPRATO QUESTA GIACCA PER MIO FIGLIO A OTTOBRE, SIAMO AD APRILE E NON L’HA MAI MESSA E ORMAI GLI E’ PICCOLA, LA VORREI CAMBIARE, PRENDO QUALCOSA PER ME.
    Si, certo, e io ad aprile la giacca in piuma foderata in pelo a chi la vendo?
  • HO COMPRATO QUESTA SCARPE, LE HO PROVATE BENE A CASA, MA SONO PICCOLE E VORREI CAMBIARLE.
    Certo, ma dov’è l’etichetta?
    EH, SAI COM’E’, IO APPENA ARRIVO A CASA LE ETICHETTE LE TOLGO E LE BUTTO NELLA STUFA
    Va beh, e la scatola?
    EH SAI COM’E’, IO APPENA ARRIVO A CASA….
    Va beh, ho capito, butti la scatola, ma questa scarpe sono usate.
    NOOOOO, IMPOSSIBILE, LE HO MESSE SOLO IN CASA
    Allora hai una casa un po’ sporchina, visto che le suole sono piene di terra.
  • HO COMPRATO QUESTA GIACCA IN UN ALTRO NEGOZIO, MA NON LA METTO, POSSO LASCIARTELA IN NEGOZIO DA VENDERE? TRANQUILLO, VOGLIO SOLO CINQUEMILASETTECENTO EURO, IL RESTO TE LO TIENI TU.
    Ma certo, se vuoi ti do anche un rene. No, guarda, vai al mercatino dell’usato oppure mettile su qualche sito di annunci.
  • E’ MORTA MIA NONNA E MI HA LASCIATO UNA PELLICCIA DI FAINA DELLE ANDE, VOI LE RITIRATE?
    No, mi spiace
    GUARDA CHE LA MIA PELLICCIA E’ STUPENDERRIMA
    Non lo metto in dubbio, ma non vendiamo pellicce, tantomeno usate.
    MA LA MIA E’ STRABELLA E VOGLIO SOLO SETTORDICIMILAMILIONI DI EURO
    Nooooooooooooo, ma è così difficile da capire?
  • HO PRESO GLI SCI DA UNA FAMOSA CATENA DI ARTICOLI SPORTIVI PRESENTE ANCHE NEI DINTORNI CHE INIZIA PER "DEC" E FINISCE PER "THLON". PUOI REGOLARMI GLI ATTACCHI? NATURALMENTE AGGRATIS.
    Ma certo, e ti regalo anche una sacca portasci e un leccalecca al bambino.
  • PUOI DARMI LE SCARPE CHE MI SERVONO SUBITISSIMO, MA TE LE PAGO QUANDO MI PARE E PIACE?
    Mmmmmm, mi risulta difficile credere che il medico abbia scritto sulla ricetta: "indossare immediatamente un paio di scarpe nuove altrimenti rischi la vita"
  • FACCIO LA SPESA PER 400 EURO, TI DO 3 EURO DI ACCONTO VANNO BENE? MA POI SE ENTRO VENTICINQUE MESI NON RIPASSO O CAMBIO IDEA, L’ACCONTO ME LO RIDAI, VERO?
    Ma si, te li accantono in un fondo pensione privato e ti do anche il vitalizio. 
  • VORREI CAMBIARE QUESTO MAGLIONE.
    Non è possibile, è usato.
    NO, HO SOLO TOLTO LE ETICHETTE, MA LE HO QUI CON ME
    No signora, profuma di detersivo.
    AH MA IO APPENA COMPRO DEI VESTITI PER PRIMA COSA LI LAVO.
    Benissimo signora, ma in tal caso vengono considerati usati.
  • HO VISTO UNA MAGLIA IN VETRINA, CE L’AVETE DI UN ALTRO COLORE E DELLA MIA TAGLIA E MAGARI MI FATE LO SCONTO?
    Quale maglia? In che vetrina l’ha vista?
    AH, NON LO SO, L’AVEVO VISTA L’ANNO SCORSO
    Va beh…
  • BELLO QUESTO CAPPOTTO IN OFFERTA, PECCATO PER IL COLORE O TAGLIA, MA SE TE NE ORDINO UNO ME LO PUOI FAR ARRIVARE?
    Certo, a prezzo pieno.
    EH NO, LO VOGLIO IN SALDO.
    Cosa le devo dire, proverò a spiegare alle ditte che devono produrre un capo apposta per lei al prezzo che dice lei, vediamo cosa mi rispondono.
  • QUESTO CAPO E’ DIFETTATO, NON MI VESTE BENE.
    Eh si, ha parlato la statua greca priva di imperfezioni.
  • HO VISTO UN CERTO PRODOTTO IN UN ALTRO NEGOZIO, ME LO PUOI ORDINARE? MA VOGLIO SPENDERE LA META’
    Ma certo, guarda se vuoi lo vado a comprare io in quel negozio e te lo rivendo smenandoci dei soldi, tanto siamo amici no?
  • HO VISTO IL TAL PRODOTTO NEL TAL NEGOZIO, MA COSTAVA MENO.
    Benissimo, che affarone. Faccia così: le do i soldi e me ne prende due anche per me, ok?

Monster

"Monster" di Bob Loser
Regia: P.J. Lumière
Produzione: Gruppo Zero
Anno: 2015

Mi sembra di vederti: perché’ ste facce scure? Adesso mi presento mi chiamo Bob Loser. Non vengo dalla strada, quelle son tutte scuse, non giro con le fighe, ma con le tipe confuse. Pensavi male zio, son altre le mie muse: vado sempre a letto tardi, nei party mi si esclude. Vivo forse nella media, ma per quello non ho cure, parlo solo di cazzate: argomentazioni oscure. Ogni volta cerco aiuto e ogni volta porte chiuse; la nebbia nella testa la taglio con la scure, se esco faccio festa (su ciò non si discute). Non penso mai al domani. Mi dici non ho acume. Mi piacciono le bionde,le rosse e anche le brune, di tipe io ne ho avute non tante o troppe..alcune. I sogni li ho riposti nel fondo del baule, non ascolto i tuoi consigli, ma  neanche le tue accuse

Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows

Io neanche lavoro, d’altronde chi mi assume? Le vie del mio domani rimangono un po’ buie: non voto i comunisti, ma neanche per il duce. Mi piacciono le tipe sveglie e quelle un po’ fuse. Sono stato anche bocciato, avevo le lacune. Giro da solo di notte perché odio la luce. Se per caso vedo il sole spero che arrivi una nube: le mie idee sono queste, le dico nude e crude. Vivo dentro ad uno specchio e fuori le paure, mi ascolto da solo, sono io il mio nume, le parole sono mie. Sarò anche un po’ rude, ma dico quel che penso, sono parole pure. Mi butto nella pista, mi butto nella rupe, gli amici non li ho più, le tipe le ho deluse. Io ci spero ancora poco nelle giornate future, non sono quello scemo che magari poi s’illude.

Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows

Io non mi sento figo, perché sono un  po’ truce, la pelle rovinata come quella di un agrume (sarà forse l’effetto di tutte quelle cadute… sarà forse l’ebbrezza del  paracadute), ma almeno sono vero, non indosso il costume. Non sento i tuoi discorsi, ne sono ormai immune. Se posso vado al mare, sto attento alle meduse e allora nuoto a riva vicino alla palude. Se ho qualcosa da dire nella gola giù mi prude, ma le cose le ho già dette e alcune già vissute, ma è ora di finire quindi adesso niente scuse: sto dicendo stronzate, salto come una pulce per tentare un’assonanza camminando sulle punte. Non era vero un cazzo di queste frasi ottuse, ma non ne posso più di rime quasi illuse. Me ne vado e vi saluto, saluti da Bob Loser.

Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows

La maestra Rita

 

Crocedomini

Sono allegro come i pagliacci del circo e sono triste come i pagliacci del circo.
La vita è come l’autunno: bella, ma malinconica.
Il mio cervello è colmo di voglia di fare, ma la mia anima è morta

Libanese a Pavia

Siamo stati a provare il ristorante Byblos, cucina libanese.Come ben sa chi mi conosce io non amo la cucina etnica, ma non la disdegno. Nel senso che so benissimo che nella trattoria italiana mangio mille volte meglio cose che mi piacciono mille volte di piu’, ma ogni tanto per provare…

Diciamo che mi è sembrata sempre particolare, un po’ meno speziata dell’indiano. ovviamente non so dirvi cosa ho mangiato…boh? Delle cose… Però ragazzi, parliamoci chiaro: se le ho mangiate io le può mangiare chiunque.

Ripeto: la cucina è accettabile, ci sono tante varietà di pietanze. Basta prendere un "misto" e troverete di certo qualcosa di vostro gradimento, io ho assaggiato un po’ di tutto.

E’ in centro a Pavia, quindi non fate neanche fatica a trovarlo. I prezzi sono giusti. Fateci un giro.

O mia bela Madunina

A diesen la canzon la nass a Napuli
e francament g’han minga tutti i tort
Surriento, Margellina tucc’i popoli
i avran cantà on milion de volt
mi speri che se offendera nissun
se parlom un cicin anca de num

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc "lontan de Napoli se moeur"
ma po’ i vegnen chi a Milan

Ades ghè la canzon de Roma magica
de Nina er Cupolone e Rugantin
se sbaten in del tever, roba tragica
esageren, me par on cicinin
Sperem che vegna minga la mania
de metes a cantà "Milano mia"

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc "lontan de Napoli se moeur"
ma po’ i vegnen chi a Milan

Si vegni senza paura, num ve songaremm la man
tucc el mond a l’è paes e semm d’accord
ma Milan, l’è on gran Milan!

Scatolone

Uno scatolone "trasformato" in una casetta. Anche io da bambino sono cresciuto con giochi simili, che nostalgia.

 

Par condicio

Il nostro vescovo Viola dice che se ogni comune si perdesse cura di 2 profughi (tralasciando la spesso sottile differenza tra "profugo" e "clandestino") il problema sarebbe di più facile soluzione. Mi sta bene, sono d’accordo. Ad un patto: che per ogni profugo aiutato, diamo aiuto ad almeno un italiano in difficoltà. Se i patti fossero così, non ci sarebbero più persone che vivono ancora nei container dopo aver perso tutto a causa di terremoti o alluvioni. Perché visto che i soldi utilizzati sono soldi pubblici, è giusto utilizzarli anche per chi ha distribuito, col proprio lavoro, a crearli. Altrimenti lo "stato sociale" cosa ci sta a fare?

Dubbi

Non so se l’amore esiste o non esiste. Non so se sono tutte stronzate, se sono convenzioni sociali, se la gente sta insieme x non stare da sola o se veramente esiste quella magia che fa superare tutto e tutti, che non si ferma davanti alle difficoltà e che dura x sempre. Magari si, magari no. Non posso dirlo, io nella mia vita non ho fatto mai niente per sempre.

La verità è che non gli piaci abbastanza

Tu credi di essere forte, tu sicuramente non soffrirai, non ti renderai ridicolo, ma così non t’innamorerai mai! Tu non sei forte, tu sei SOLO! Io farò una serie infinita di cazzate, ma so di essere più vicino all’amore di quanto non lo sia tu, e preferisco essere così che essere come te! (da "La verità è che non gli piaci abbastanza ")

The cat is on the car

 

Interstellar

Sono andato a vedere questo film. Era tempo che non vedevo un film bello al cinema. Voi direte che è da parecchio che è uscito al cine, ma a Brallo arriviamo un po’ in ritardo. E poi un film bello è bello sempre.

In alcuni tratti, specie verso la fine, è quasi di difficile comprensione, dovete sforzarvi un pochino. Ha delle citazioni di 2001 Odissea nello Spazio e questo lo rende già interessante. Ha un finale molto particolare (ovviamente non dico niente). Mi sono molto piaciute le scene nello spazio in cui il film diventava muto. Molto suggestive, specialmente le esplosioni.

Il film dura. Eccome se dura. Però vi giuro, e detto da me che sono uno che si annoia dopo mezz’ora di film anche in televisione, che il tempo passa e non te ne accorgi. Dopo due ore di film, me ne sono accorto e mi sono detto: ma come, è quasi finito? Nooooo. In realtà dura quasi 3 ore. Ma guardatelo, dico sul serio!

 

Lancio col paracadute

Fabio si lancia per la prima volta col paracadute a Casale Monferrato da 4200 metri a oltre 200km/h. Le uniche parole che descrivono bene la situazione sono: che figata!

Page 52 of 74

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén