– Non lo so. Venni per vedervi. Ma dacché son qui la minestra mi è andata tutta in veleno. Per altro qui non posso starci, ché tutti mi conoscono, e perciò son venuto di sera. Andrò lontano, dove troverò da buscarmi il pane, e nessuno saprà chi sono.
ABBIAMO TUTTO? Fedi, ricevimento, pubblicazioni, abiti, fiori, menù, pifferi, trucco, fotografo, effetti speciali, carrozza, sbarco degli alieni, bouquet, paggetto, prete, amici, confetti, sole, chiesa, parenti, riso, torta, brindisi? Diciamo quasi tutto, però abbiamo la fanfara dei bersaglieri! MANCA UN MESE !!! (Anzi ormai mancano meno di due settimane)
Ho letto questo libro: IL LUNGO VIAGGIO DI KIT KARSON, dove il protagonista, personaggio realmente esistito, snoda la sua vita nella frontiera americana, tra gli Stati Uniti, che si stavano allargando verso Ovest e il Messico.
Una storia straordinaria, che ha come sfondo i più importanti avvenimenti dell’800 che hanno portato alla nascita degli Stati Uniti così come li conosciamo oggi, una favola dai tratti un po’ amari, come ogni “western” che si rispetti.
Parafrasando Giacomo Zucco, Bitcoin rappresenta innanzitutto la LIBERTÀ.
Libertà di poter disporre i propri fondi come si vuole, senza rendere conto a nessuno, senza controlli o censure.Dite di non averne bisogno? Magari oggi, in Italia, può darsi. Se foste in un paese di quello che una volta era chiamato secondo o terzo mondo dove l’accessibilità al mondo bancario è complicato o anche impossibile? Se foste un cittadino russo e vi avessero bloccato i conti? Se voleste mandare fondi in Afghanistan? Se foste Julian Assange? Tutte cose che sembrano “lontane“, ma il governo canadese (non cinese, canadese!) ha minacciato di bloccare i conti correnti di quelli che avevano protestato contro le norme che imponevano il vaccino covid.
Oggi i “cattivi” sono i russi (indiscriminatamente), ieri erano i novax, poi magari saranno gli ebrei, i comunisti, quelli con un piede più lungo dell’altro, o magari quelli che hanno qualcosa da dire. Pertini disse: “Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente”
Ma ora (da 12 anni) esiste uno strumento di libertà finanziaria
Nel 1980 gli scolari delle elementari di Brallo scrissero una lettera ad Achille Compagnoni, il primo uomo, nel 1954, ad arrivare sul K2, la seconda vetta più alta del mondo.
All’epoca Compagnoni, che era originario di Valfurva in Valtellina, gestiva l’omonimo albergo di Cervinia, suo paese adottivo. Mio padre l’aveva conosciuto li, e aveva ricevuto in dono un portachiavi che avrebbe tenuto tutta la vita, come un talismano.
La maestra del Brallo, la signora Rita, mia madre, ebbe l’idea della letterina, a cui il grande scalatore rispose punto su punto su carta intestata, scritto a macchina. Allegò diverse cartoline autografate e un libro dove aveva raccolto il diario della grande impresa, che ho letto con piacere e interesse.
Pazzi? Eroi? Incoscienti? Coraggiosi? Gli epici protagonisti erano questi e altro, considerando anche i mezzi a disposizione a quell’epoca.
Poi venne la crisi, sparirono i sorrisi, le frasi col vicino divennero scortesi: nervi troppo tesi, tasse tutti i mesi, i soldi peggio spesi, i soldi sempre attesi. Intanto tutti a testa bassa negli androni, le tasche coi bottoni, le case, i padroni, i brutti contro i buoni, i matti contro i pazzi, gli Orazi, i Curiazi, le liti, gli scazzi. Tutti a campare in apnea, c’è sempre l’alta marea, pure il weekend all’Ikea è mors tua vita mea. Il tablet per la scuola, i libri perché non funziona, il treno che ritarda tutti i giorni un’ora. Il posto traballa, il posto crolla: tutti per strada e nessuno se l’accolla. Tutti con la netta sensazione di esser soli: non c’è nessuno che ascolti nonostante ci si sgoli.
Welcome to Passo del Brallo, ridente valico di montagna, m 951 slm, dove si respira l’aria salubre in arrivo dal mar Ligure e contemporaneamente si osservano le Alpi innevate.
E’ sempre più dura. E’ sempre più dura essere cittadini del mondo, sempre più dura essere europei, nel senso geografico del termine, con una guerra alle porte e una crisi economica che sta per esplodere. Sempre più dura essere italiani: l’importante è la salute, non è un banale modo di dire, non abbiamo conflitti e tragedie che finora vediamo solo al telegiornale, ma anche il morale influisce. E’ sempre più dura avere una partita IVA, con l’incertezza del futuro, le spese che aumentano ogni mese e forse ogni settimana. E’ sempre più dura avere un negozio, con la concorrenza prima dei centri commerciali (c’è tutto, è comodo, c’è parcheggio, è aperto tutto il giorno) e poi delle vendite online (c’è ancor più di tutto, magari risparmio e me lo consegnano a casa, aperto h24), per poi sentirsi quasi denigrare (siete cari, siete chiusi, non avete tutto), ma poi rimpianti (oddio, arrivano ospiti e non ho neanche una bottiglia di vino, peccato che quella bottega -dove non ho mai messo piede- adesso abbia chiuso per sempre). E’ sempre più dura, in alcuni settori un po’ di più, in altri un po’ di meno. Sempre più dura in montagna, dove le distanze sono tante e la gente poca.
Vedo questa pubblicità su internet e, siccome stiamo per ristrutturare casa chiedendo l’ecobonus, sono interessato. Clicco e mi viene fatto compilare un modulo, dopodiché vengo informato che sarei stato richiamato. Lunedì mattina mi chiamano, dicendomi che mi devono fissare un appuntamento in filiale. Solo che per queste faccende è possibile solo al mattino, fino alle 13. Faccio presente che io al mattino lavoro, ma sugli orari sono intransigenti. Ci accordiamo per un appuntamento nella filiale di Voghera, piazza duomo, giovedì alle 12,30.
“Ma sia puntuale, perché gli appuntamenti sono solo fino alle 13“
Giovedì chiudo il negozio 10 minuti prima, in modo che alle 12,30 precise sono in banca. Prendo il numero. Attendo. Attendo. Attendo. Alle 12,50, già incazzato per aver chiuso prima inutilmente, vado allo sportello anche se non era il mio turno e chiedo. Non sanno nulla, non trovano il mio appuntamento, né quel giorno né altri giorni. Alla fine mi spiegano che, in ogni caso, la banca BPER non accetta di prendere in carico pratiche ecobonus per tutto il 2022, ma se ne parlerà nel 2023.
Ma che senso ha? Soprattutto perché fare pubblicità? Noi siamo quasi pronti a partire coi lavori. Peccato che il giorno dopo vengo a sapere che non è come mi hanno detto, ad alcuni clienti hanno promesso di scontargli le spese ecobonus fatte nel 2022.
Beh allora, cara banca BPER, scrivetelo chiaro: SOLO PER CHI È GIÀ CLIENTE, e non fate perdere tempo alla gente che lavora. Grazie.
Leo Tordi – “Freedom & Peace” – 2022 – Biro su parete.
L’opera è esposta nella casa-museo dell’artista a Voghera. Con quest’opera l’autore vuole esprimere l’idiosincrasia nei confronti dell’attuale contingenza congiunturale mondiale. Il museo è visitabile previo appuntamento. Ingresso €10. Tutto il ricavato sarà devoluto all’imbianchino che porrá fine all’istallazione artistica (che, come è doveroso tra gli artisti contemporanei, è temporanea).
Interessante. Ovviamente dalla teoria alla pratica c’è una bella differenza, soprattutto perché l’autrice è molto brava a evidenziare molte fattispecie di problemi nel modo di gestire i bambini, ma spesso si “dimentica” di dare una soluzione concreta.
Mi spiego meglio, dice in sostanza: “urlare non serve a niente, anzi è controproducente perché ti fa perdere le staffe, e quindi ragionare male, non bisogna perdere la calma”. Va bene, e quindi? E poi? In ogni caso dovrò rileggermelo nei prossimi anni, per ora Leo è ancora piccolo, le indicazioni sono difficilmente applicabili a lui.