(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Vacanze 2000 – 7 – Tossa de Mar

Lunedi 28 agosto 2000

Abbiamo saltato un giorno di diario perchè non ci stavamo più dentro. L’altro ieri sera (sabato) abbiamo girato per San Feliu per vedere il posto. Ci è venuta sete ma abbiamo tristemente constatato che in catalano (piccola parentesi: sembra che in Spagna ci siano due lingue: catalano e castigliano) Bar significa "devi assolutamente mangiare, poi, se hai sete, puoi anche bere". Peccato che sulle liste le bevande non siano assolutamente segnate. Ci siamo fermati in un barino a prendere 2 birre e un panino, poi siamo tornati al camping che chiudeva alle 12 per le auto. Ieri mattina ci siamo alzati tardi e per questo motivo abbiamo fatto una colazione leggera (1 litro di latte + nescafè + biscotti a volontà). Abbiamo sistemato (si fa per dire) la macchina e ci siamo pure lavati le magliette. Poi siamo partiti per Tossa de Mar. 23 km di curve sul mare, dove però si prendeva la radio Rai2. Il paesaggio era molto panoramico, appena arrivati ci siamo subito lanciati in una "manolata" scalando gli scogli vicino alla spiaggia. Era pieno di pittori. Dopo aver mangiato in un paesaggio da quadro siamo prima saliti verso un castello che aveva una strana caratteristica: come i paesi dei film western, aveva integra solo la facciata, dietro era com-ple-ta-men-te diroccato. Ci siamo messi a girovagare per il paese alla ricerca di una fontanella e dei risultati di Formula 1 (che tuttora non sappiamo). Infine un mezzo riposino sulla spiaggia e poi siamo tornati al camping. Alla sera siamo andati a mangiare la paellas di carne in una caratteristica trattoria. Il piatto era molto unto anche se buono e l’abbiamo innaffiato con due bottiglie di vino bianco e due bicchieri di Fernet Branca che probabilmente era stato aperto da Cristoforo Colombo. Anche la cuoca lo ha definito "medicinal". A questo punto abbiamo gironzolato x il paese per poi tornare prima della mezzanotte. Qui il terrone italiano gode ancora di stima e rispetto reverenziale: abbiamo incontrato due ragazzini che si stavano accendendo una canna e, quando uno dei due si è accorto che eravamo italiano ha avuto una reazione di paura quasi fossimo stati poliziotti, ha fatto cadere con forza il cannone dalla mano dell’amico.

Vacanze 2000 – 6 – Sant Feliu

Sabato 26 agosto 2000

Qui è il secondo che vi parla. Il capitano è in infermeria. Le sue condizioni sono peggiorate, ora ha anche il rafredur. Ieri sera siamo stati a Montpellier. Ci sono delle zone spaziotemporali che ti trasportano da un parcheggio in periferia in piazza duomo.
Il prezzo dei cellulari è molto basso, peccato che bisogna fare l’abbonamento con un operatore francese. Il commerciante ci ha fatto capire che in Italia non avremmo avuto problemi a sbloccarlo. La città è bellina, ordinata, pulita, quasi finta. Il centro storico è grande con viette piccole e piene di gente seduta fuori dai locali. Abbiamo visto dei monumenti, ma la cartina indicava tutti gli alberghi, ma non i luoghi di interesse. Siamo incappati in alcune chiese (la n°26 e la n°33). Abbiamo scoperto un posto dove si poteva navigare in internet gratis. Peccato che la tastiera sia pressochè inutilizzabile (azerty).
Dopo aver constatato che tutti i tipi di bestie volanti erano presenti nel camping abbiamo votato all’unanimità (cioè 102%) per l’abbandono della zona paludosa.
Stamattina siamo partiti per la Spagna buttando tutto sulla macchina in disordine. Anche gli spagnoli non scherzano con le monete: ci sono anche quelle da 500 pesetas (circa 7500 lire). Siamo approdati in Costa Brava, in un posto chiamato San Feliu de qualcosa. Gli spagnoli sembrano guidatori più disciplinati.
Il posto è un misto tra Liguria e Romagna: spiaggie dorate sabbiose dove si tocca anche al largo, ma paesaggio tipicamente ligure. Il camping che abbiamo scelto è molto bello (2° categoria). Affittano anche i bungalow, c’è la piscina ecc.ecc. però costa circa 45/50 mila lire al dì. In paese c’è la classica rambla (la via principale) con tutte le botteghe. A prima vista i prezzi sono più bassi (sicuramente della Francia, probabilmente anche dell’Italia). Ora ci aspettano gli spaghetti Barilla. O sole miooooooooo, sto in fronte a teeeeeeeeeeee, o sole miooooooooooo……

Simpatico semaforo

A Rapallo (GE) all’incrocio tra Corso Matteotti e Via della Libertà c’è un semaforo molto particolare.

Funziona in tre turni: prima passano gli autoveicoli in un senso, poi quelli nell’altro senso e infine i pedoni, su tutti e quattro gli attraversamenti (due per lato). A me capita talvolta di attraversare tale incrocio ed è singolare vedere la gente (me compreso) che attraversano in diagonale. In questo modo si compie un solo attraversamento in poco tempo (visto che il tempo a disposizione dei pedoni è minore di quello per gli autoveicoli).

Vacanze 2000 – 5 – Montpellier

Venerdì 25 agosto 2000

Diario del capitano. Qui è il tenente medico della "Uno". L’equipaggio è stato sottoposto ad una serie di disavventure. Il navigatore Fabio è stato colpito da una tempesta solare…le continue salite di Cassis gli hanno provocato la perdita di un arto. Il capitano Lorenzo nella baia di Greyskull, si è messo a giocare con i ricci.
Al campo base a 5800m di altezza si è operato tramite un ago e delle pinze. L’attacco improvviso di un mostro alato del pianeta Tafano gli ha procurato un attacco allergico alla caviglia sx. Alla sera (di ieri) non è stato sortire. Durante la cena si è deciso di evacuare e andare là dove nessuno ha mai avuto il coraggio di andare.

La mattina di buon ora ci siamo diretti verso Montpellier, siamo partiti senza salutare Little Italy.
Lungo il viaggio abbiamo visto campi fertili e produttivi (il sasso della Provenza è famoso in tutto il mondo)..non c’era nient’altro. A parte le mine.
Per la prima volta siamo usciti in un paese dove sulla cartina era segnato il campeggio… il nome ci è ancora ignoto.
Il camping (se così si può chiamare) sembra un campo nomadi, siamo sommersi dalla sabbia, animaletti strani ci circondano, non sembrano esserci italiani, anche se la tipa dello spaccio conosce un po’ della nostra lingua.
Siamo già andati a fare un giro a Montpellier, abbiamo preso un gelato colore "pastello" e gusto "pastello". La città sembra bellina a differenza della spiaggia (non siamo più in Liguria).

In Francia tutto si paga, poi dicono dei genovesi. Ci sono ancora in circolo le monete da 15 lire (tanto per farti pagare fino all’ultimo centesimo).
I segnali stradali sono strani e ostili. Non si può quasi mai svoltare a destra e anche i limiti di velocità vanno in centesimi. Le indicazioni per le città vengono scritte solo una volta.
L’autostrada (che è segnalata in blu mentre le strade normali sono segnate in verde) sembra all’occhio innocente del turista inesperto gratuita, invece i caselli sono messi a caso in mezzo alla strada. Segnali utilissimi nelle autostrade segnano solo il numero dell’uscita, tipo "sortie 6, 7, 8…"

Il pane: in Francia c’è solo la baguette. Non c’è alcun tipo di igiene a riguardo di questo prodotto (non vogliono darti il sacchetto per trasportarlo), con un colpo di karate la tipa dello spaccio ha rotto senza difficoltà una baguette ibernata.

Ora ci apprestiamo a mangiare ma siamo in un deserto di sabbia, ce la faremo? Riuscirà la tenda a reggere un’eventuale tempesta di sabbia? Ma questa è un’altra storia, lo sapremo nella prossima bat-puntata. Forse…

Vacanze 2000 – 4 – Ancora Cassis…

Terza parte delle mie avventure in Francia / Spagna nel agosto 2000 con Lorenzo.
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Giovedì 24 agosto 2000

La scorsa serata sotto l’effetto del vinello (doveva essere il Tavernello locale, ma con l’aggiunta di benzene.. risultato: un gusto accettabile e amabile ma con il potere di dinamite) siamo stati in grado di mangiare il "toc de porc ammuffit" che loro chiamano "salame".
La notte è proseguita e sotto l’effetto della dinamite liquida ci siamo appropinquiati al porticciolo.. non contenti durante la discesa ci siamo scolati altre due birre. Ok, eravamo pronti per importunare le tipette locali.
Se pensavamo che il martedì sera a Cassis ci fosse poca vita è perchè non avevamo ancora visto il mercoledì. Tuttavia il divertimento non poteva mancare. Se la storia del tagliere di salame non aveva funzionato la sera prima, siamo diventati un po’ più espliciti e abbiamo conosciuto un po’ di ragazze e ragazzi. La nostra ottima conoscenza delle lingue straniere non ci ha permesso lunghi discorsi, ma non ci siamo arresi.
Come nelle favole di Cenerentola, anche a Cassis la vita notturna finisce a mezzanotte e l’ultimo spettacolo lo abbiamo dato noi cantando "satisfaction" con un intrattenitore locale.

Oggi abbiamo preso conoscenza delle usanze francesi. Qui in Francia le strade sono quasi tutte a 3 corsie… come fanno? Semplice: su una strada dove possono passare al massimo due veicoli ci disegnano 3 corsie, il bello è che loro ci credono… Però per lo meno rispettano i pedoni..se i francesi venissero in Italia rischierebbero di fare la fine dei ricci e delle rane.

L’ottima organizzazione del campeggio ha fatto si che si creasse un quartiere di tende di italiani.
lo sport nazionale di Cassis è il gioco delle bocce, con una piccola variante, sembrerebbe un gioco a tappe, il terreno usato non è più utilizzabile. Risultato? Vengono in tenda a giocare a bocce.
I francobolli: la colla impiegata nel francobollo è il bostik. Il valore è un mistero.

A Fabio (che sarei io, NotaDelBlogger, questa puntata era stata scritta dal Lorenzo) è morto il materassino, si sgonfia in maniera subdola e alla mattina si trova per terra. Mentre sto scrivendo Fabio gonfia, ha trovato anche mezzo franco. A proposito qui le monete vanno di brutto e qualsiasi resto te lo danno in monete. Qui su tutto c’è scritto "mer", tanto è vero che sulla boa al largo c’era una "merd".

Vacanze 2000 – 3 – Cassis

Terza parte delle mie avventure in Francia / Spagna nel agosto 2000 con Lorenzo.
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Mercoledì 23 agosto 2000

La spiaggia e il posto non è male. Cassis è un piccolo paese di mare tipo Camogli. Di sicuro è caro come posto. Il camping è in cima al paese, il mare (ovviamente) è in fondo. Li separano circa 2 o 3 km di pendenza 15%. I nostri vicini di tenda sono due bauscia di Genova con l’Audi TT. Fanno i figaccioni e poi vanno in tenda. Ieri sera ci siamo fatti gli spaghetti innaffiando con un’orribile bottiglia di rosato francese. In realtà ne avevamo comprate 2, ma una si è rotta durante il trasporto.
Alla sera abbiamo fatto i nostri 300 giri a piedi sulla riva per finire a bere un Cointreau e un Grand Marnier per 50 franchi (15.000 lire). Cercavamo un "tagliere per il salame", ma tutte le tipette intervistate non ci sono state di aiuto. Neanche una bella niocca che parlava l’italiano meglio di noi, ma non conosceva il salame.
Stamattina, dopo la colazione a base di latte e nescafè, ci siamo avventurati in stile Manolo o Messner sulla scogliera vicino alla spiaggia che passa sotto ad un castello. Siamo approdati in una spiaggia sassuta e bisunta, ma molto caratteristica. Per tornare siamo sbucati in un parcheggio. Dopo poche centinaia di km di salite siamo arrivati al campeggio.
Al supermercato abbiamo scoperto un’altra usanza francese: il prosciutto si vende a fette, di circa mezzo etto. Al pomeriggio sotto la road star del sole ci siamo abbrustoliti per benino. Ora dobbiamo cenare con spaghetti, salame (chissà che buono) e vino che , se tutto va bene, è peggiore di quello di ieri, ma è un litro e mezzo. La serata si prospetta "fluorescente".

Vacanze 2000 – 2 – Cassis

Continua il racconto delle mie vacanze nell’estate del 2000…
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Martedì 22 agosto 2000

Ieri abbiamo fatto un salto in spiaggia, ripassando per Nizza, evento più unico che raro (circa 100km li abbiamo fatti a Nizza). Poi siamo tornati a cenare al campeggio, dove abbiamo scoperto che l’ape è un animale veramente bastardo, non si nutre di polline o nettare di fiori, bensì è ghiotto di prosciutto e bistecche.
Infine, non contenti, alla sera ci siamo sparati ancora un po’ di km a Nizza, di cui circa 10 a piedi. Sul lungomare c’erano solo rompicoglioni in roller o bici. La Francia ci sta insegnando uno stile di guida tutto transalpino: la precedenza è un concetto astratto, chi passa ha sempre ragione.
Stamattina, dopo un caffè in compagnia dell’ape, siamo partiti per Marsiglia, ascoltando RTL102.5. Abbiamo ritirato Mil Franc, che qui sono tanti. Siamo arrivati a Marsiglia alle 12,30 circa, ma dopo tanto girovagare a vuoto ci hanno detto che camping non ce n’erano. Allora siamo finiti nel solito paesino (Cassis), che pare bello. Il problema è stato l’attraversamento del canyon con gli allarmi elettrotecnici, le bestie feroci, i liquami tossici e il ponte levatoio, anche se il paesaggio era apprezzabile. Abbiamo fatto la pasta alle 15,30 e ora che sono le 5 siamo pronti x la spiaggia. Forse qui non ci sono api.

Vacanze 2000 – 1 – Nizza

Tempo fa, sistemando un cassetto, ho ritrovato un "diario del capitano", cioè gli appunti di Viaggio che scrivemmo io e il mio socio Lorenzo durante le nostre vacanze in Francia / Spagna in campeggio nell’estate del 2000. Ve le propongo, a puntate.
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Lunedì 21 Agosto 2000

Siamo partiti alle 7.35 circa da Voghera, autostrada Casei Gerola. Direzione Genova / Ventimiglia. Quando eravamo sull’autostrada dei fiori ci siamo fermati all’Autogrill per un caffè. I chilometri scorrevano veloci e ben presto abbiamo superato Ventimiglia e siamo passati in suolo francese. Alla prima stazione disponibile abbiamo cambiato "La Centomila" in franchi (circa 321) (anzi proprio 321!). Infatti, poco dopo, abbiamo dovuto sganciare il pedaggio dell’autostrada francese.
L’idea era quelle di passare a Monaco / Montecarlo, ma il cartello dell’uscita è apparso proprio durante un sorpasso. Risultato: niente principato, per ora. Usciamo a Nizza (lo so che non si passa dal passato al presente dei verbi, ma non sto mica scrivendo i Promessi Sposi, anche prima ho iniziato una frase con infatti).
A Nizza ci siamo un po’ persi, o meglio abbiamo perso un po’ di tempo, forse perchè gli abitanti si ostinano a mettere le indicazioni in francese! Siamo infine arrivati in un paesino vicino, Villefranche sur Mer, dove la bella figliola dell’ufficio informazioni ci ha indicato il campeggio più vicino (?!). Siamo a circa 1km da Nizza, però in linea d’aria, noi siamo a 1000m di altezza. Abbiamo montato la tenda…

Ora siamo sistemati bene, abbiamo mangiato e siamo pronti per le francesine.

Andalo

Lo scorso weekend sono stato con lo Sci Club Voghera ad Andalo. E’ stato un bel fine settimana, sembrava quasi di essere alla gita delle superiori. Siamo partiti venerdì mattina, per essere là per ora di pranzo. Prima sorpresa: non c’è assolutamente neve. Qualche avventuroso si cimenta in una sciata pomeridiana, alcuni vanno a vedere Molveno con il pullman. Molveno è un paese lì vicino, dove siamo stati l’anno scorso, e dove d’inverno non c’è sinceramente molto da visitare, una volta visto il lago…. Noi gruppetto del "non scio" siamo andati in  alta quota fino alla baita per bere una birretta tutti assieme. In alto un po’ di nevischio c’era, anche se al pomeriggio è un po’ pappetta. In albergo  sauna e idromassaggio e verso sera un bel giro in paese, per finire con un aperitivino al Caffè Centrale. L’americano non era male, ma il cibo molto scarso (due crostini in croce). Torniamo in hotel e scopriamo che ci avevano organizzato un ottimo aperitivo x il benvenuto… averlo saputo! L’albergo non è male, quello che ha di strano è che è gestito da una cooperativa di Civitanova Marche e i camerieri non sono organizzatissimi, ma va bene lo stesso, siamo "in gita". Alla sera un giro al Niki Pub.

Sabato ancora giro in paese, ovovia fino alla baita, dove c’è sempre la musica al palo. Bello eh? Dopo un po’ diciamo che rompe i maroni. Al pomeriggio ancora sauna e idromassaggio. Non avevo mai fatto una sauna in vita mia, diciamo che è piacevole. Peccato che in solo mezz’ora non riesci a rilassarti appieno: doccia, idromassaggio, sauna, idromassaggio, sauna, doccia e mezz’ora è finita. Alla sera ancora aperitivi al solito posto, dove abbiamo chiesto di avere qualcosa da sgranocchiare, oltre ai crostini: certo, ma a pagamento! Va bene, sciambola,  chissene!!!! Tanto siamo in gita. Dopo cena un giro al palazzetto del ghiaccio, poi fino allo Shuttle, che si pensava fosse un pub invece era una disco. Quindi abbiamo ripeegato sul Niki Pub. Siccome era il giorno di San Patrizio, patrono della verde Irlanda, bevendo due Guinness avevi in omaggio un cappellone. Le girls ne hanno conquistati uno a testa, che il giorno dopo indossavano fiere alla baita. La domenica, ahimè, dopo l’ennesimo giro x lo shopping e il consueto pellegrinaggio a Doss Pelà a 1782 metri, ci siamo imbarcati e siamo tornati alle nostre solite vite.

Museo della Scienza

Domenica scorsa sono stato, in compagnia di due amici, al Museo Nazionale della Scienza e della TecnologiaLeonardo da Vinci” di Milano, zona Santambròs (Santo Ambrogio x i non milanofoni).

Ci ero stato 1000 anni fa e me lo ricordavo più piccolo, invece è grande e interessante. Ci sono le cose più disparate: la sala Falck che descrive ovviamente il modo in cui si lavoravano i metalli e la vita in fonderia, nonché la storia della famiglia e dell’industria Falck; la sezione biciclette coi velocipedi, velociferi, monorouota e cose simili; i meccanismo degli orologi e la loro produzione; gli strumenti musicali, fino ad arrivare ai dischi in vinile e ai cd: le materie platiche e i loro usi; le carrozze; ecc ecc.

E poi il salone coi treni, quello con gli aerei e la grande nave scuola Ebe. E il corridoio con tutte le invenzioni di Leonardo e i suoi studi sugli argomenti più disparati: anatomia, botanica, geografia, ecc. Veramente uno che aveva fatto una sacco di cose, abbiamo pensato che ne facesse almeno una a settimana.

E, last but not least, la visita al sommergibile (pardon: sottomarino!) S-506 Enrico Toti. Impressionante pensare che ci stessero in 26. E’ un mezzo costruito alla fine degli anni ’60, dopo che l’Italia ha riacquisito il diritto di costruire questo tipo di imbarcazioni belliche (prima era vietato causa trattati dopo la sconfitta nell’ultima guerra) che aveva lo scopo principale di cacciare altri sottomarini e che è rimasto in funzione per circa 20 anni. C’è anche la cronostoria con tanto di filmato dell’avventuroso viaggio che l’ha portato da Augusta all’attuale location passando per Taranto, Chioggia e Cremona.

Cari bambini, volete sapere la differneza tra un “sommergibile” e un “sottomarino” ? Il primo è un’imbarcazione che può navigare sott’acqua, ma naviga meglio in superficie e l’equipaggio può lavorare anche in coperta. Il secondo è studiato per navigare sott’acqua (dove va più veloce) e non ha spazi per il lavoro sopra coperta.

Ha tre motori: il principale elettrico e due ausiliari diesel che servono per ricaricare le batterie. Sala radio, sala sonar, piccolissimo WC, cucinino con branda del cran capo, sala di comando ultrapiena di bottoni & lucine e living room con 12 cassettoni-brande, 4 siluri e 4 bocchettoni lanciasiluri (di cui 3 durante le missioni pieni di generi alimentari… heheheh).

Cmq una bella esperienza, vale la pena andarci.


Al pomeriggio la gita è proseguita con visita del centro di Milano e una capatina tra le guglie del tetto del duomo.

Praga – Giorno tre

Qui sul tram si alzano spesso x far sedere gli anziani o le donne. Infatti non mi sedevo neanche, era inutile.

Le vetrine dei negozi sono belle in centro, più fuori sono poco curate (ma non brutte e sciatte come a Budapest).
E’ impressionante vedere quanti negozietti sono aperti fino a molto tardi o anche 24h @ day. Nella nostra via c’è un minimarket dove c’è di tutto, aperto fino all’una. Questi negozi si trovano anche e soprattutto fuori dal centro.

Oggi giro in centro, soprattutto nella città vecchia. Prima nella grande Piazza Venceslao e nelle vie limitrofe piene dei soliti negozi: Bata, Benetton, ecc.
Mi ha colpito la sede municipale, un edificio splendido (se un giorno sarò imperatore voglio un posto così x i ricevimenti) e la bella Piazza della Città Vecchia, con la chiesa di Santa Maria di Tyn e le sue guglie, i palazzi, il monumento a Hus, la chiesa di San Nicola (un’altra!), il municipio (un altro!) con l’orologio astronomico.

Qui hanno proprio la fissa delle statue, ce ne sono dappertutto, sul serio!

Poi un giro nel quartiere ebraico, ho visto un orologio di una sinagoga con le lancette al contrario, in senso “antiorario”.

Ma si, Praga è una bella città, europea, in tutti i sensi. E’ nel cuore dell’Europa, lo è stata x centinaia di anni prima di cadere nel medioevo comunista. Grazie all’ingresso nell’UE tornerà certamente ad essere una città importante, le prerogative non le mancano.
Domani ci aspetta il ritorno con Smart Wings, ottavo carrier low cost che utilizzerò in vita mia per il mio ventesimo viaggio aereo. (Un anno fa erano 12, vedi QUI)

La birra è abbastanza buona, io ho bevuto Budweiser (non è quella americana di cui sono ghiotto, leggete QUI per saperne di più), ma è famosissima anche la Pilsner, da cui ha preso il nome un tipo di birra.

Confrontate i due orologi

Praga – Giorno due

Qui fa proprio caldo! E poi è una città in collina e fai tante discese e salite, xtanto il caldo aumenta.
Come previsto è difficile trovare posti dove facciano un buon caffè, anzi è difficile trovare posti dove facciano un caffè… e basta, anche se tantissimo hanno insegne e marchi italiani.
Qui non ci sono autobus, nè filobus. Oltre all’underground il solo mezzo di trasporto è il tram.
Ho visto diverse insegne che vedevo spesso a Londra: Subway, T-Mobile, O2, ovviamente McDonald’s, e…. c’è la Tesco! Mi sento a casa.

Stamane un giro fino a Malà Strana (Parte Piccola), con visita alla piazza di San Nicola e arrampicata fino al Castello di Praga. “Vasto borgo circondato da bastioni, più che arroccata fortezza“, come dice la guida.
Al suo interno la chiesa di San Vito, stile gotico.
Ridiscesi, siamo passati alla chiesa che custodisce il famoso Bambin Gesù di Praga.
Un occasionale incontro con un frate italiano ci ha dato l’opportunità di salire sulla soffitta della chiesa. Ma tu dimmi. Per puro caso quel frate, che stava per mostrare i piani alti ad un manipolo di turisti, ci ha fatto accodare al gruppo, e poi aveva fretta di andare perchè doveva partire per Arenzano

Altro giro sul Ponte Carlo, per vedere le sue famose statue con la luce del giorno. A proposito di statue, qui ne hanno la passione: ce ne sono ovunque, sulle chiese, sui monumenti, sugli edifici importanti…
In giro si vede ancora qualche vecchia Skoda, ma x il resto sono quasi tutte auto nuove.
Pensa che bello se i prezzi dei supermercati fossero stati così bassi anche a Queensway!


San Francisco? No, Praga.

Praga – Giorno uno

L’arrivo è un po’ scontato, nel senso che ho visto tanti palazzoni e il tram vecchio stile: ecco l’idea dell’est europa spartana che acquista conferma.
La vita qui semrba meno cara, un euro corrisponde a circa 30 corone.
Il centro, di sera, è pieno di turisti. E’ una città di fiume, e x questo già affascinante di per se.
Siamo stati al Ponte Carlo, e nelle viette del centro. Potevi essere in un qualunque altro posto dell’Europa.
C’è quasi più caldo che in Italia.

Praga
Monumento alle vittime del comunismo

Magritte

Oggi ho preso il io bel trenino e sono andato a Como a vedere la mostra di Renè Magritte.

http://www.magrittecomo.it 

devo dire che mi ha un poco deluso.

Per prima cosa perchè mancavano molti delle mie opere preferite.
Poi perchè c’era (ahimè era domenica) troppa gente. Come si fa ad apprezzare le opere se hai 4 persone davanti che chiacchierano e bambini che giocano coi telefonini??

Tutto sommato cmq carina, soprattutto perchè c’erano molte opere. Una mostra così su Magritte è molto difficile da trovare.

Una nota sul bieco merchandising alla fine della mostra, con dei prezzi spropositati.

Oslo

Giorni fa sono stato ad Oslo con amici: ecco qualche foto!

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