(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Category: Riflessioni

Il peso della cultura

Si vedono sempre in giro dei bambinetti con degli zaini più grossi di loro.
E’ veramente una cosa di cui indignarsi. Io non mi indigno molto spesso, come sa bene Carlo, il mio slogan è "Basta che non mi rompano le scatole" (in realtà è meno edulcorato), ma in questo caso la cosa mi fa infuriare.
Ai miei tempi c’era solo il sussidiario alle elementari. Certo, sono passati quasi 30 anni, ma non può non essereci una soluzione, gli spacchiamo la schiena a questi poveri bambini !!!!
Tutto per quell’inciucio ministero-insegnanti-caseeditrici che obbliga gli studenti (=i genitori) a comprare tonnellate di libri, sempre nuovissimi perchè l’edizione cambia quasi ogni settimana.
Ma dico io: ma cosa cavolo è cambiato di matematica da quando andavo io alle elementari ? Nulla ! Le tabelline sono le stesse. Le frazioni anche. Alle elementari non si fanno mica le trasformate di Fourier (e anche se fosse, Fourier la sviluppò nel 1822… e ai miei tempi c’era già lo stesso !!!!)
Io proporrei, per legge, di vietare che in una scuola si cambino libri di testo per almeno 5 anni. La cosa che cambia di più è la geografia, ma fa lo stesso, penso che in 5 anni non succedano fatti fondamentali… Per le altre materie si potrebbe anche aumentare tranquillamente i tempi.

Ho letto che da qualche parte, non ricordo dove, lo stato paga i libri (uno per alunno) da tenere a scuola. Gli studenti tengono a casa quello che si sono comprati, per studiarlo. In questo modo salvano le loro piccole schiene.

Sono un razzista e xenofobo

Seppiatelo, così quando vorrete dirmi “Guarda che sei un maledetto nazista e xenofobo” saprete di aver scoperto l’acqua calda (anzi no, avrete scoperto che sono un maledetto).

Primo aneddoto: sono a Voghera, nel mio negozio, durante la consueta chiusura estiva. Sto sistemando e impacchettando la merce per spostarla in magazzino o portarla via, mentre chiacchiero con mia sorella e la bambina, che sono passate a trovarmi. Bussano, con il solito garbo che li contraddistingue, tre ragazzi marocchini, di quelli che fino a qualche tempo fa vendicchiavano qualcosa nei parchi vogheresi. Ora non più, sono stati sostituiti da altri giovani connazionali, che circa 10 giorni fa hanno tentato mettere le mani in tasca a mio padre (la prossima volta giuro che giro per Piazza Castello con uno zaino aperto con dentro le tagliole! Oppure con la zip della tasca esterna collegata a uno spray al napalm…). Questi tre sono degli avventori semi-abituali del mio esercizio, tant’è che già una volta li ho sbattuti fuori per molestie ad una commessa e una volta uno di loro si è preso un paio di sberloni perché voleva ribaltarmi la mia gloriosa Fiat 500 del 1971. (Si, lo ammetto, faccio outing pubblico: ho picchiato un extracomunitario minorenne e indifeso, denunciatemi pure, che vi devo dire…).
Io, un po’ per la troppa gentilezza che mi contraddistingue con la clientela, un po’ per curiosità, apro la porta. Uno dei tre, il più… il più… non saprei come descriverlo… diciamo “faccia di merda” che è una locuzione che calza a pennello, voleva gli sostituissi un  paio di scarpe acquistate da me una settimana prima. Tutto qui, direte voi?

Beh, per prima cosa, come al solito, mentre lui mi parlava gli altri due parevano api in cerca di fiori e saltabeccavano qua e là alla ricerca di non so cosa (o meglio lo so benissimo, ovviamente sono supposizioni ma spesso, come dice il proverbio, a pensar male ci si indovina). Io gli ho fatto notare che il negozio era chiuso e che se avessero avuto bisogno non avevano che da chiedere, piuttosto che spiegazzarmi maleducatamente gli oggetti già piegati, contati e inscatolati, ma la loro sfacciataggine non li ha indotti alla neppur minima variazione nel comportamento. Nel frattempo il loro socio insisteva con la sua richiesta di sostituzione dell’articolo. A suo dire, gli avevo rifilato un paio di scarpe di cui una più piccola dell’altra, e pertanto era costretto a sopportare atroci dolori. Capite? Le scarpe che intendeva cambiare erano quelle che indossava, da 10 giorni!!!!  Secondo voi io non mi dovevo incazzare come una bestia con un rompiscatole che pretende cose assurde (detto tra parentesi: mi ricordo benissimo quando ha comprato le scarpe e vi assicuro che abbiamo controllato entrambi che fossero uguali, pertanto era palesemente una scusa) e per cercare di convicermi addirittura si cava le scarpe… e le calze… e mi punta il piede in faccia. Anche se fosse stato profumato come le rose a primavera mi avrebbe dato fastidio, ma non lo era, vi assicuro. Nel mentre i due compari gironzolavano indisturbati a disfare ciò che stavo facendo, e non dico oltre. Oltre a questo, non mi faceva certo piacere il fatto che mi sorella Cinzia aveva la borsetta aperta nei paraggi, e soprattutto che la piccola Gloria fosse coinvolta, e disturbata dal mio modo di (mal)trattare gli energumeni. Io con gente così ho a che fare molto spesso, continuo a dirlo, e come me tanti altri colleghi esercenti, e come me tanti altri che parcheggiano in Piazza Liberazione e zone limitrofe, e come me tanta gente che vorrebbe stare tranquilla sulle panchine di Piazza S.Bovo o Piazza Meardi, ecc. Poi quando accadono casi come piccoli furti, scippi, taccheggi, sono notiziole da trafiletto, da tanto siamo abituati. Quando invece uno sbirro va oltre le righe e da una manganellata in più scoppia un putiferio: squadrista, fascista, delinquente, affossatore dei diritti civili.

Secondo aneddoto: sono al bar a bere una veloce tazzina di caffè espresso, mentre do un’occhiata rapida a “La Stampa”. Trovo un articolo che parla di una paesino dell’alta Lombardia dove ci sono stati episodi di persecuzione verso extracomunitari da parte delle forze dell’ordine. Ad un certo punto l’articolista intervista un gruppo di ragazzetti del paese e scrive più o meno così: “Si qui, in paese ci sono tanti stranieri, sono sempre al bar e non fanno niente dal mattino alla sera, però poi girano in Mercedes o in X5, dicono i giovani xenofobi”.

Eeeeeeeeeeeeehhhhh???!!! “Giovani xenofobi” ?? Classico scrivano imbrattafogli che si permette di dare giudizi senza conoscere la realtà. Anzi, peggio ancora, visto che solo due perole prime l’aveva descritta, lo realtà. Ma questa gente qui (i giornalisti intendo) non si chiedono come mai un paese intero da ragione al pulotto picchiatore? Eh? Chissà come mai! Mi viene in mente un aneddoto che riguarda la mia famiglia, che forse un giorno vi racconterò, quando per fare un favore ci siamo andati di mezzo, additati come sfruttatori di povera gente dalla stampa locale.

Io non voglio diventare schiavo del politically correct, non me ne frega niente (se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere…). Non voglio certo difendere chi ha sbagliato, ma non metterei la testa sotto la sabbia come gli struzzi: se c’è una situazione di disagio bisognerebbe affrontarla e risolverla, non far finta che non esista. Come fa ad esempio il sindaco sceriffo di Bologna, Sergio Cofferati, che ha fatto della legalità una componente primaria del suo operato. Lodi, lodi allo sbirro Cofferati, uomo che ha capito che le battaglie vanno condotte nella legalità.

Becks, ti risparmio il tuo commento a questo post, me lo scrivo da solo: Ciao sono il becks. Tordi sei il solito fascista, non puoi generalizzare, ci sono i marocchini buoni e quelli cattivi. Inoltre non hai le prove che volessero rubare. Oltretutto se se sono noiosi li devi sopportare, è il tuo lavoro. Per quanto riguarda l’articolo il giornalista ha fatto bene, non si può fare l’equazione straniero = delinquente.

Mia risposta al commento di becks: non hai capito un belino.

Kpanic, immagino anche il tuo di commento, eccolo: non voglio entrare nel dettaglio di cose che non conosco, ma certi discorsi mi mettono i brividi. Gli uomini son tutti uguali ecc ecc.

Inutile una mia risposta a un commento di questo tipo che tratta dei massimi sistemi dell’universo, io purtroppo mi limito a descrivere ciò che accade sulla mia pelle tutti i giorni.

Ma che bello, gli auto commenti, ormai ho il delirio di onnipotenza ahr ahr ahr! In fondo sono nazista, no? Quindi come un orwelliano Grande Fratello mi scrivo anche i commenti del blog da solo hehehahaha… Commento di ALK: “Bravo, buttiamo tutti in mare”…. aiuto sto degenerando….

Fai il bravo…

Con le buone maniere si ottiene tutto?
In questo mondo, secondo me, ci guadagnano solo quelli che fanno la voce grossa.
E’ triste, ma è l’amara realtà.
L’utima prova l’abbiamo avuta stamattina, quando le persone che volevano andare a Roma a manifestare contro Bush e contro la guerra, hanno bloccato le stazioni per pretendere un prezzo politico del biglietto.

Ma scusa, perchè loro si e io no? Perchè quelli che usano il treno per andare a lavorare, o per andare a scuola, devono pagare il prezzo intero, e quelli che vanno a manifestare no? Dove sta scritto? A me sembra un prepotenza e un sopruso. Soprattutto perchè viene preteso. Avrebbero dovuto accordarsi per tempo con le Ferrovie: noi vi portiamo tanti clienti e voi ci fate lo sconto. Questo sarebbe stato corretto.

E non venitemi a dire: e va beh, fallo anche tu. Le solite furbate. Complimenti per l’inciviltà. Bel modo di manifestare per i diritti, sbeffeggiando chi il biglietto del treno lo paga intero.

Fermo restando che io ritengo pienamente lecita la partecipazione ad una qualsiasi forma di protesta e/o manifestazione. La democrazia è sempre ben accetta, ma non mi piace quando il "gruppo", in quanto tale, prevarichi i diritti del singolo. Sia che il gruppo si chiami "Fossa dei leoni", sia che si chiami "Disobbedienti", sia che si chiami "Amici dei trichechi dell’Artico"

Il segreto del successo di Windows

Oggi ho assistito alla mia bella lezione di Microeconomia. Il professor Rampa, parlando delle cause per le quali può verificarsi una situazione di monopolio, ha citato il caso del sistema operativo Windows, ma con una spiegazione un po’  fumosa che non mi ha convinto del tutto.
Secondo questa tesi, chiamata delle "Economie di rete", in molti mercati un prodotto acquista tanto più valore per i consumatori quanto maggiore è il numero degli utilizzatori. Certo, questo è uno dei fattori del successo di Windows, ma secondo me ce ne sono altri.

Una volta c’erano tantissimi sistemi operativi. Un sistema operativo non nient’altro che un software capace di far funzionare quelle stupide scatole di palstica, rame e silicio chiamati elaboratori elettronici o comunemente computer. Ogni produttore di hardware (cioè ogni fabbricante di ferraglia, pardon… di computer) sviluppava anche un sistema operativo di far funzionare tale gioiellino della tecnica. Altrimenti il consumatore cosa se ne sarebbe fatto di un "robo" che non è capace di "interfacciarsi" con gli esseri umani? Quindi, ad esempio, la Apple aveva un proprio sistema operativo sui suoi computer. Per fare un esempio a me molto caro: il mitico Commodore 64 aveva un proprio sistema operativo e quindi i programmi e i videogiochi sviluppati per questo computerino non funzionavano, ad esempio, sullo Spectrum e viceversa. In altre parole il Sistema Operativo è quella cosa che da una parte parla con il computer e dall’altra parte cerca di farsi capire dall’uomo. Perchè questo prologo sproloquiante? Per dire che ad un certo punto negli anni ’70 era nato il Personal Computer, con l’ambizione di farne arrivare uno su ogni scrivania, al contrario degli elaboratori precedenti che erano grandi, grossi e costosi ed erano quindi utilizzati da più persone. Anche la IBM aveva il suo PC. Per far funzionare questi aggeggi, la IBM commissionò il sistema operativo (invece di scriverselo in proprio) alla piccola azienda MicroSoft di William Henry Gates III, che sfornò il mitico MS-DOS.  La IBM non impose alla Microsoft l’esclusiva per i propri computer, quindi in teoria essi avrebbero potuto rivendere il loro sistema operativo anche ad altri. Forse quelli dell’IBM furono disattenti, oppure non si posero il problema: a chi altri avrebbero potuto rivenderlo? Furono così disattenti che non imposero l’esclusiva neanche ai produttori dei componenti hardware (come la Intel, che fabbrica i microchip che sono il cuore dei Piccì), col risulato che altre case produttrici (specialmente in asia) iniziarono a fare computer simili a quelli dell’IBM, su cui riusciva a girare l’MS-DOS. (Infatti ai miei tempi si chiamavano computer IBM-compatibili). In questo modo il sistema operativo della Microsoft si estese a  tutti questi computer (favorendone indubbiamente anche il successo).

A partire da questa posizione dominante la Microsoft riuscì (cosa che in futuro gli riuscirà molto spesso) a "rubare" le idee più innovative dagli altri sistemi operativi in circolazione (tra cui, appunto, quelli della concorrente Apple) e a creare Windows. Questo è il miglior sistema operativo esistente? No, o meglio, per ogni tipo di utilizzo che si vuol fare del computer esistono sistemi operativi differenti che possono fare meglio e talvolta ad un costo inferiore, ma , come diceva il professor Rampa stamattina, si è creato una situazione di monopolio.
Un altro motivo è, secondo me, il fatto di aver spesso chiuso un occhio (o magari entrambi) sulla pirateria da parte dell’azienda di Redmond. Tu, profano dell’informatica che stai leggendo, rispondi: quando devi comprare un computer, che sistema operativo vuoi? Molto spesso non ti poni neanche il problema: Windows. Perchè? Perchè ce l’hanno tutti, perchè me lo da piratato mio cugino (anzi: "a mio cuggino")e quindi non spendo nulla, perchè devo scrivere la tesi e in copisteria accettano il formato Microsoft Word, perchè ho già usato versioni precedenti e so come si usa, perchè ce l’ho anche in ufficio o a scuola, perchè i miei amici mi passano i giochi, perchè devo installarci Excel, perchè in rete trovo tantissimi programmini che funzionano solo per questo sistema operativo, ecc. ecc.
Insomma la pirateria ha contribuito a creare questo monopolio di fatto: se tutti a casa usano Microsoft Word per scrivere documenti, le ditte acquisteranno questo prodotto per i loro computer, così i dipendenti lo sapranno già usare.

Un ulteriore motivo è dato dall’informazione (anzi la disinformazione) e dai giochi di potere. La stampa e l’opinione pubblica parla solo di Windows, descirvendo gli altri sistemi come "di nicchia" e circondandoli di luoghi comuni. "MachIntosh si usa solo per i programmi grafici", "Linux lo sanno usare solo gli smanettoni". Il mio stesso professore ha dichiarato che lui usa Windows e non Linux in quanto "non è capace di sviluppare il sistema operativo da solo". Certo, i vari S.O. Linux non sono così documentati come quelli di MS, ma ormai hanno raggiunto livelli tali da essere facilmente utlizzabili dall’utente "ignorante" (uso questa parola con cautela spero che mi capiate), alla faccia dei puristi (come il mio amico kpanic) che storcerebbero il naso…
Dicevo dei giochi di potere: la MS foraggia in vari modi gli enti pubblici, che "ricambiano" adottando soluzioni Microsoft nei propri uffici. Quindi in tutti (o quasi) gli uffici pubblici d’Italia si utilizza sofrware a pagamento, quando si potrebbero risparmiare fior di soldoni (pubblici, quindi miei tuoi nostri…) usando free software. E’ emblematico che all’Università di Pavia ci sono parecchi esami in cui sei "costretto" ad utilizzare applicativi come Word, Excel , Access, ecc. E’ giusto questo? E se io non li avessi e non li volessi comprare? Mi potrebbero rispondere: utilizza quelli regolamente installati sui computer dell’università. E io rilancio: e perchè sui computer dell’università non potrebbero installare, per esempio, OpenOffice.Org, risparmiando qualche soldino (e magari abbassando le tasse universitarie?)
E’ come s
e a scuola guida ti insegnassero a guidare solo una determinata marca di autoveicoli.

Vi, Vu, w e vuvuvu!

Dunque.. voi come la chiamate la ventiduesima lettera dell’alfabeto? C’è chi dice "vi" e chi "vu". Diciamo che i primi sono la maggioranza, però nel linguaggio comune ci sono parole o locuzioni che si pronunciano solo in un determinato modo. Ad esempio la televisione viene abbreviata in "tivu".
E la w? Comunemente è detta "vu doppia" (o "doppia vu"). C’è da dire che addirittura gli inglesi la chiamano "doppia u", ma loro sono strani… Infatti gli indirizzi del web iniziano comunemente con un bel "vuvuvu". Però il vaso sanitario è chiamato con l’acronimo WC (pronunciato "vici" e non "vuci"). E ve le ricordate le moto MV Agusta (pronuncia "emmevu") ? Io i dischi li chiamo "dividi" ma ho sentito gente chiamarli "divudi".

Anche l’Accademia della Crusca non mi viene in aiuto: QUI dice che la V è l’unica lettera dell’alfabeto italiano che non ha una pronuncia fissa… sob… dite che stanotte riuscirò a dormire con questo dilemma??

Verdi

Magari sono distratto, magari anzi probabilmente ne capisco poco di politica, ma mi spiegate a cosa serve in Italia il partito dei Verdi?? In teoria dovrebbero occuparsi (soprattutto) di argomenti che riguardano l’ambiente. Nella realtà mi sembrano (correggetemi se sbaglio anzi, "se mi sbalio mi corigerete") un partito della sinistra radicale E BASTA. Quindi… che senso ha? Ce ne sono già troppi (in questo momento almeno tre, PRC, PDCI, Sinistra Democratica). Boh…. era solo una riflessione…

Politically uncorrect 3 – Immigrazione

Si fa tanto parlare di immigrazione. A me sembra che molti ne parlano a sproposito, e guarda caso sono sempre quelli che con gli immigrati non hanno mai a che fare, quindi parlano per dare aria alla bocca.

Domenica leggevo su La Stampa ancora delle critiche verso chi, come me, ritiene che un reato sia da considerare più grave se compiuto da un immigrato. Spiego meglio questa posizione: vuoi venire in Italia per lavorare? Ok, tieni il permesso di soggiorno per lavoro. Mi dovrai dimostrare che stai lavorando. Fin qui tutto bene. Compi un reato? Benissimo, se è grave ti schiaffo dentro, nessuna scusa. Se non è grave: FUORI DALLE BALLE, te ne torni a casa! Dalle alte parti si fa così.

Provate a fare i furbetti negli USA. O in tanti altri stati. Invece in Italia siamo vogliamo così tanto far vedere che noi non siamo razzisti, che arriviamo ad avere un razzismo al contrario di fatto. Un gelataio non fa uno scontrino da un euro? Cattivone, facciamolo chiudere! Un immigrato vende le borse di Luis Vuitton false? Poverino, lascimolo fare, in fondo non ha ammazzato nessuno, e poi è povero, lo fa per sfamarsi. Una vecchietta si dimentica di timbrare il biglietto del treno? Zac, 10 euro di multa. Un immigrato non ha neanche il biglietto? Poverino, lasciamo stare, non avrà neanche i soldi per il biglietto e poi magari se gli diciamo qualcosa lui e la sua cricca composta da 28 persone si incazza… E allora lasciamo stare anche coi piedi sui sedili….
Ma allora perchè dovremmo essere tutti onesti? Mi spiegate il perchè?

Ripeto una cosa che ho già scritto in passato. Quando sono stato all’estero io mi son guardato ben bene da fare il pirla, ho sempre rigato più che dritto perchè sapevo di essere in un paese straniero, ben conscio del fatto che se avessi fatto lo stupido loro sarebbero stati nel pieno diritto di tirarmi due schiffi. Invece a me sembra che qui molti stranieri se ne freghino e noi li lasciamo fare, abituandoli male. E poi chi ci va di mezzo? I soliti onesti che vengono qui e si fanno il culo, ma sono malvisti solo per il fatto di essere stranieri.

Politically uncorrect 2 – Turchia

Ma voi la volete la Turchia nell’Unione Europea? Non ci porterà troppi problemi di convivenza, visto che sono un po’ razzisti e non rispettano le minoranze religiose? Ma voi volete confinare con l’Iran e l’Iraq? Sapendo che le frontiere non sono di sicuro molto sorvegliate? Tra l’altro la Turchia è in lite con Cipro, che fino a prova contraria fa parte dell’UE. E il rispetto degli armeni e dei curdi? Volete veramente la Turchia in Europa?

beh… IO NO.
Ma perchè queste cose non ce le chiedono mai? I politici, quando si tratta di cazzate di cui non ce ne frega niente, ci chiamano per dei referendum. Se la cosa ci interessa, fanno tutto loro senza interpellarci. Se per caso invece fanno il referendum e lo perdono, fanno lo stesso come volgiono loro. Ho ragione o no?

Politically uncorrect 1 – Cani

Ebbene si, faccio outing, lo ammetto: non sopporto i cani. Ok, l’ho detto, adesso voi cinofili mi starete già tempestando di vaff…, ma pazienza, in fondo è così e perchè dovrei negarlo.
Non odio i cani, tutte le bestie meritano rispetto (a parte qualche mio amico), ma mi da fastidio avermeli attorno. Ovvio, di solito faccio finta di niente, non è che scappo, ma alle volte….
Purtroppo sono tutte occasioni che sarebbero evitate se i padroni fossero persone educate. Ad esempio tempo fa stavo mangiando al ristorante e una tipa al tavolo a fianco ha legato il suo cane alla sedia e lui si è accucciato vicino alle mie gambe. Il che mi dava tremendamente fastidio, visto che stavo mangiando!!! Ma la colpa non è di sicuro del cane. Anche i cani che mi pisciano sulla porta del negozio non hanno colpe, in fondo il loro è un istinto, come è un mio istinto quello di prendere a scarpate in faccia i padroni. E quando sento notizie di cani che sbranano i bambini… brrr… penso alla mia nipotina e al fatto che vorrei insegnarle a stargli alla larga il più possibile.

Ecco cosa ha scritto Celentano ieri sul Corriere della Sera:

La piccola Alessia di nove mesi è stata brutalmente uccisa dai due rottweiler dei genitori. Ammazzata e soffocata nel giardino di casa. La casa di cui è probabile che i genitori andassero fieri della protezione dei due assassini con tanto di cartello che avvertiva: «Quest’area è difesa dai cani da guardia non avvicinatevi».
Parole che sembravan sottintendere, «altrimenti sono cavoli vostri!». E invece il pericolo non era per quelli fuori ma per quelli che stavano dentro. Mi domando quante saranno ancora le vittime che avrà sulla coscienza chi potrebbe evitare, attraverso una legge severa, che stragi di questo tipo accadano. Il ministro Turco dice che «l’ordinanza sulle razze aggressive è giusta, tocca ai proprietari vigilare sempre e dovunque sui loro animali». Ma il ministro ha dimenticato la razza più aggressiva, che non sono i cani ma i loro proprietari. Orgogliosi di essere difesi da una bestia feroce che al minimo accenno è pronta a sbranare chiunque. Per cui mettere la museruola al cane in un luogo pubblico, per il proprietario è come se gliela mettessero a lui… «Allora cosa lo porto a fare in giro il cane», dice amareggiato il proprietario, «se all’occorrenza non può azzannare almeno un polpaccio…». Per cui trovo alquanto ingenua l’ordinanza di cui parla il ministro. Quanti sono quelli che la rispettano? E se chiami un vigile per dirgli che c’è qualcuno che va in giro senza museruola, non solo lui ma anche il suo cane, il vigile si limita a una lieve ammonizione senza applicare alle due bestie nessun tipo di sanzione. Un’ordinanza inutile, quindi, fatta per un popolo che non ha passato gli esami. Gli esami dell’educazione, del rispetto delle regole, dell’altruismo non solo per le bestie ma anche verso i propri simili. Per cui signora Livia, lei si deve rimettere al tavolo e riscrivere l’ordinanza nel modo corretto per un popolo scorretto. Le alternative sono due: o si mettono fuorilegge le razze aggressive a partire dall’uomo e chi dovesse trovarsi in possesso di un cane pericoloso viene messo in galera per qualche anno o, se questo non è possibile, infliggere, oltre alla prigione, delle forti sanzioni naturalmente a seconda del reddito che uno ha: se il cane che provoca la tragedia è della Telecom, come multa dovrà cedere almeno il 30% delle azioni più la prigione. Ma soprattutto chi più di tutti deve essere punito è lo Stato che fa le leggi e non le mette in pratica.
Adriano Celentano

Ciao ciao

Ormai lo fanno tutti, lo fate voi e lo faccio anche io. Cosa?
Chiudere molte telefonate col doppio ciao, così:

"Ciao ciao"

Ci avete fatto caso? Io si, anche quando sono in giro e mi capita di ascoltare delle telefonate mi rendo conto che il "ciao ciao" è molto utilizzato. E’ come un "passo e chiudo". Spesso si dice "ciao" e poi un "ciao ciao" per chiudere definitivamente. Una mia amica usa il triplo ciao: "Ciàciàciao" (lo dice talmente velocemente che non scandisce bene), mentre un altro mio amico dice tanti ciao finche non mette giù:

"Ci sentiamo allora, ciao, ciao ciao ciao ciao ci.. CLIK"

Maleducazione al telefono

Ok, non voglio fare il bacchettone, il personaggio antico ecc ecc. Però a volte l’uso del telefonino è un po’ spregiudicato. Mi riferisco a quelli che parlano al cellulare in qualsiasi occasione.

Come gli insegnanti che chiacchierano allegramente al telefono durante le lezioni. Cosa potranno mai insegnare? Di sicuro non le buone maniere. Educano i ragazzi alla mancanza del minimo rispetto verso il prossimo. E inoltre non fanno neanche il loro dovere. Oppure quelli che fanno squillare la loro appendice telefonica ovunque, anche in chiesa. Ormai sta diventando lecito che il cellulare venga usato ovunque, in parlamento come nelle aule dei tribunali.

A volte entrano dei rappresentanti in negozio e dopo poco squilla il telefono e loro si mettono a parlare. Ma come pretendono che io mi fidi di loro se non hanno neanche l’educazione di non interrompere il loro discorso con le telefonate?

Ma Cip e Ciop sono gay?

Sono un appassionato e collezionista di "Topolino", lo compravo da bambino con le 500 lire di carta azzurrine (quelle con il volto di Mercurio alato) e non ho più smesso. Sono abbonato da 26 anni e ogni tanto recupero qui e là dei numeri vecchi, a casa ne avrò circa…. boh? sicuramente più di 1000, ma meno di 2000… di preciso non lo so.

Stamattina a colazione leggevo un vecchio numero del 1980, con una storia di Cip e Ciop. Il loro albero è stato semi abbattuto da una tempesta e quindi la loro "tana" scoperchiata. Ciop se n’è andato, per cercarne un’altra, mentre Cip ha approfittato di una cicogna che ha fatto il nido lì, pensando forse che si trattasse di un comignolo. Un uovo è poi caduto nella tana di Cip, la cicogna se n’è andata e quindi il povero roditore si è dovuto improvvisare come scoiattolo-padre, facendosi chiamare "Zio Cip". Alla fine Ciop è ritornato a casa, sotto il nuovo tetto formato dal nido del "cicogno", figlio adottivo delle due bestiole pelose.

Mi chiedo: ma Cip e Ciop sono gay? Che siano due maschi ormai è assodato: in tutte le storie parlano di loro usando il genere maschile. Non risulta che siano fratelli, o parenti. Non ho mai sentito dir loro "mio fratello Cip" o cose simili, anzi usano locuzioni come "il mio compagno". Tralasciando il fatto che nel mondo Disney sembra che nessuno si accoppi con nessuno, visto che sono tutti zii e cugini (Se l’è chiesto anche Claudio Bisio ne "Quella vacca di Nonna Papera").

A questo punto potrebbero fare un bel "DICO", così potrebbero avere il subentro nell’affitto dell’albero, l’eredità delle ghiande e quant’altro. E magari adottare definitivamente il cicogno, che così potrebbe smettere di chiamarli "zio Cip e zio Ciop", ma "Papà" e "Papà". Oppure aspettare che facciano una legge sui "tris di fatto" (perchè limitarci alle sole coppie? mi sembra riduttivo) e includere il pennuto nella loro famiglia in qualità di marito e non di figlio.

Certo che io sono proprio avanti, dopo il "tris di fatto" potrei proporre ai parlamentari anche l’ "harem di fatto". In fondo, se si regolarizzano le coppie non regolari, perchè non regolarizzare chi ha più donne? (Non è il mio caso, io faccio fatica a trovarne una, figuriamoci più di una… e poi a chi ne sopporta più di una dovrebbero dargli delle medaglie, altro che). Saremmo il primo stato occidentale a farlo. E poi, che ne so… le "ammucchiate di fatto", gli "incesti di fatto", and so on…

Frutta

Mi chiedo:

Perchè abbiamo così schifo di chi tocca la frutta cone le mani, tanto è vero che al supermercato si usano i guanti, così come molti fruttivendoli, e non siamo invece molto più preoccupati di tutte le cose che gli spruzzano sopra: coloranti, anticrittogamici, ecc ecc ecc ??

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