(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Category: Riflessioni Page 4 of 7

Forza Italia

Stamattina in negozio saranno entrate almeno 15 persone a chiedermi se vendo bandiere tricolori, visto che ne ho una esposta. Purtroppo no, non ho fatto il business delle bandiere…(non perchè io sia contrario, semplicemente perchè non ci ho pensato…)

Noto bandiere dappertutto: sui balconi, alle finestre, nelle vetrine, su facebook. In un certo senso mi stupisce tutto questo senso di appartenenza alla nazione, visto che solitamente agli italiani dell’Italia e dell’italianità gliene frega poco o nulla. Comunque mi fa piacere, spero solo che non sia una cosa di facciata, non vorrei che da domani gli stessi che espongono fieri il loro simbolo di appartenenza orgogliosa a una nazione sii battana per la cancellazione di altri simboli, che magari non accomunano tutti gli italiani, ma sono sempre simboli di cultura e di storia di un popolo: il crocifisso nelle aule pubbliche, il natale, ecc… Li aspetterò tutti questi ipocriti novelli Giano Bifronte.

Inno di Mameli

…e adesso vorrebbere suonare l’inno d’Italia prima dei consigli comunali… e poi si lamentano del fatto che la ministra Meloni non sia ferratissima sulle parole…e poi e poi… ma perchè tutta questa brama di nazionalismo? di appartenenza alla patria? perchè questo fiorire di celebrazioni per ricordare eventi del risorgimento (e anche prima), come simbolo della Nazione, del popolo italiano? Perchè non usare tutta questa voglia quando si tratta di difendere, realmente, le tradizioni italiane? mah….

Soqquatto

Il primo dubbio è questo: perchè le forze dell’ordine non hanno recintato subito la zona dove è stata trovato il corpo di Yara e soprattutto non l’hanno lasciato recintato? Come è possibile che sabato e domenica frotte di curiosi hanno calpestato l’area, lasciando fiori e bigliettini, e solo lunedì abbiano deciso di chiuderlo? Come dice il proverbio, inutile chiudere il recinto quando i buoi sono scappati. Fossi io il magistrato farei prendere tutte le tracce di DNA che trovo e denuncio tutti per ostacolo alle indagini. La prossima volta tutti questi curiosi ci pensano due volte, mi sembra abbastanza di cattivo gusto andare a in quei luoghi…seppura nimati dell’intenzione di lasciare fiori.

Il secondo dubbio è questo: perchè i politici e intellettuali di sinistra sono di colpo così favorevoli all’Unità d’Italia? Son diventati forse patrioti tutto d’un colpo? Ma scusa, quando si tratta di difendere l’identità e la cultura italiana sono sempre contro, in forza di una presunta libertà d’opinione verso culture straniere, e adesso si ritrovano fieri d’esser italiani? Che ipocrisia! Sarebbero capaci di nascondere le bandiere perchè altrimenti, secondo questa loro distorta opinione, offenderebbero gli stranieri, e poi mi parlano di Nazione, di Unità… ma per piacere!!! Io quando sono all’estero non provo nessun fastidio per i simboli culurali e religiosi degli altri popoli, e li rispetto.

Terzo dubbio: ma la parola "soqquatto" esiste? E’ utilizzata nell’espressione "di soqquatto" (di nascosto, senza farsi scorgere), ma facendo una ricerca in rete non trovo una risposta soddisfacente. Così, per tagliare la testa al toro, ho posto il quesito all’Accademia della Crusca. Vi farò sapere se e cosa mi risponderanno…


Alle Scuderie del Quirinale in questo periodo c’è la mostra di Lorenzo Lotto.
 

Eolico

In queste ultime settimane si è parlato parecchio di questo argomento. I sindaci dei comuni delle nostre montagne hanno avversato pubblicamente in più modi la possibilità di realizzare centrali eoliche sugli appennini oltrepadani.
Io condivido abbastanza, perché l’idea di avere dalle parti di casa mia, delle gigantesche schifezze rotanti non mi solletica di certo. Tuttavia, il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post è quello di aver visto associato alle proteste la parola: ecologista. Mmmmmm…è una parola che mi mette i nervi… (che bella questa frase in "italiano parlacomemangi”). Dicevo: come fa a definirsi “ecologista” uno che rifiuta l’eolico? Ma scusa, non sono proprio gli ecologisti quelli che sono contro i metodi di produzione dell’energia basati su fonti inquinanti come il petrolio e il carbone, per non parlare del nucleare? E allora cari i miei signori, come pensate di produrla questa benedetta energia? Mettendovi lì voi tutti quanti a pedalare? Nooooo, mi dite che bisogna usare l’energia solare, il flusso delle maree, il vento. Ma se poi montano ettari di pannelli nei campi sono degli “ecomostri”, se mettono le pale eoliche sono dei disgraziati, ecc.

Io almeno lo dico che non mi piacciono queste cose, ma sono indispensabili. Se è possibile, gradirei egoisticamente che le mettano da un’altra parte, son mica masochista, ma se proprioproprio devi costruirle dalle mie parti…amen.
È un po’ come le discariche: da qualche parte devono pur farle, no? E ovviamente nessuno e sottolineo nessuno vorrebbe che gliele costruissero nel proprio territorio. Ciò nonostante sono indispensabili, quindi…
Però, cari miei presunti “ecologisti”, voi siete solo capaci di dire “no, no, no, no”. Ma non siete mai stati capaci di trovare un’alternativa. Mai. Il nucleare non va bene? Meglio l’eolico. Ok, facciamo l’eolico. Ah, non va bene neanche l’eolico? Allora preparatevi a pedalare…

Tolleranza religiosa

lo so che parlo di questa cosa in ritardo, ma ieri mentre guidavo mi è tornata in mente, mi sono arrabbiato tantissimo e ho pensato di scrivere questo post.

L’argomento è questo: in una scuola di Roma hanno pensato bene di abolire le tradizioni del Natale. Quindi niente presepe, niente storia della nascita di Gesù, ecc. ecc. Questo perchè, secondo chi ha deciso, quella scuola è frequentata anche da tanti bimbi figli di stranieri e quindi con culture e soprattutto religioni differenti. Quindi, per non fargli un torto, niente Natale.

Eh no miei cari signori, ma voi sareste a capo di una scuola? Ma voi siete degli ignorantoni al cubo! Parliamo tanto di integrazione e poi evitiamo di festeggiare tutti insieme una tradizione cristiana (e anche e soprattutto italiana) come quella del Natale? I bambini figli di stranieri non ne sapranno niente del Natale, è così che intendiamo integrarli? Complimentoni, un genio quello che ha deciso.

E poi dei bambini italiani non gliene frega niente a nessuno? Qui come al solito, per far vedere che noi siamo tolleranti ecc ecc facciamo cose assurde come quella di togliere i crocifissi, e adesso pure il Natale. Io se avessi avuto un figlio in quella scuola lo avrei ritirato immediatamente. Ma scusa: a mio figlio non pensa nessuno? Lui non avrebbe avuto il diritto sacrosanto di festeggiare il Natale a scuola (in Italia)? E non venite a dirmi delle baggianate immense come la storiella della scuola laica: voi che parlate e vi ritenete laicissimi non mi dite che non festeggiate il Natale… e allora, ma fatemi il piacere!!!

Ma scusa allora facciamo una legge che vieti ai ristoranti di cucinare carne suina o bovina, così estirpiamo alla radice la preoccupazione di poter offendere altre religioni che, si da il caso, io ritengo rispettabilissime e degne di tutela, ma non è questo il metodo. Io se andassi ad abitare in un paese a maggioranza di una religione che non è la mia sarei perlomeno curioso ed onorato di poter partecipare alle feste religiose. Caro direttore della scuola: bocciato!

Vetrine sottili

Messaggio per i clienti (si possono definire clienti anche quelli che non comprano? va beh diciamo "potenziali clienti"): guardate che le vetrine del mio negozio sono spesse, sono antiurto e antisfondamento, ma sempre di vetro sono, quindi… vi sento quando dite qualcosa guardando le vetrine.

A volte fa proprio piacere. Capita quando sono in negozio in orario di lavoro, ma spesso e volentieri quando sono lì per caso nella pausa pranzo o alla sera, di ascoltare i commenti della gente che guarda gli articoli e fa apprezzamenti. Cose normali, come
"Guarda che belle quelle scarpe" oppure "Voglio quella giacca!". A volte con risposte del tipo "Guarda che quella è una giacca da donna!" o magari "A me non piace per niente". E’ un metodo per conoscere le opinioni sincere.

Insomma, se sono complimenti fa proprio piacere, perchè sai che sono del tutto sinceri. Se sono critiche in un certo senso fa piacere lo stesso, e sempre per il medesimo motivo: so che sono sincere, senza secondi fini. E quindi cerco di tenerne conto.

A volte mi è capitato di sentire cose "sgradevoli" come: "quelle scarpe lì non le metterei neanche se mi pagano" o peggio "tu sei convinto che qui hanno della roba bella, convinto tu…" o peggio ancora "io in questo posto di merda non ci vengo più". Per la cronaca il ragazzo era semplicemente entrato a cercare una felpa ma dopo mezz’ora di prove non ne abbiamo troavata una che non andase bene per taglia e/o colore e/o modello….e va beh, a questo mondo non si può andare bene a tutti….

Don Mario Grandi

Ospito sul mio blog un articolo dedicato all’indimenticato don Mario Grandi scritto da Maria Teresa Rebolini, detta Rita, mia mamma.

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Nell’aria c’è odor di Natale: noi di una certa età ce lo raffiguriamo ancora col presepio, la tavola imbandita e un pensiero per quel piccolo Gesù, così povero, così sconosciuto, da far tenerezza.

Al Brallo c’è la chiesa nuova con vetrate e spazio per accogliere tante persone. Purtroppo, mancanza  di vocazioni, quest’anno la chiesa resta fredda, inerte, chiusa con sommo dispiacere di quelle donnette che per il Natale si inerpicavano sui pendii scoscesi e volti a mezzogiorno, per poter reperire il muschio e preparare un bel presepio in chiesa, orgoglio del paese.

Noi, gente di una certa età, andiamo volentieri a rivederci il passato: ai tempi del nostro compianto Don Mario. Lo incontravi a Pregola sulla via che porta al cimitero con breviario e il fido cagnolino. Si fermava volentieri a parlare con chi incontrava, aveva una parola buona per tutti e risolveva ogni problema dei suoi parrocchiani con l’aiuto che invocava da Dio. La sua fede traspirava da ogni suo gesto. A me che avevo espresso la mia preoccupazione ed anche un po’ di malumore per una faccenda di esproprio, disse: “Non disperi signora, le cose non vanno mai come vogliono gli uomini, bensì come vuole Dio”. Ve lo voglio proprio dire, ho constatato (dopo) che quella frase si era avverata.

La forza di Don Mario è stata la sua umiltà e la sua obbedienza ai superiori. Più volte fu chiamato a prestare la sua opera altrove, ma poi lui tornava ancora a Pregola e si presentava ai parrocchiani, quasi volesse scusarsi, loro che invece dimostravano il proprio entusiasmo per il suo ritorno.

Ed è tornato anche per l’ultima dimora, si è unito ai suoi cari genitori ed è li ancora una volta a disposizione di chi ha bisogno il suo aiuto.
Come dal bozzolo esce una bellissima farfalla e vola via, così l’anima di don Mario è volata in alto, tanto in alto per poter, ancora oggi, proteggere la sua gente. Si chiamava Grandi di cognome ed è stato grande di animo, di fede, di comprensione, di carità. Ancora oggi, noi di una certa età, gli vogliamo bene.

Rita

Rifiuti

A Napoli c’è pieno di riufiuti. Non si sa più dove metterli. Dicono che sia colpa della politica, dicono che sia colpa del fatto che non ci sono discariche o inceneritori (pardon, termovalorizzatori), dicono che sia colpa della camorra, dicono che sia colpa della raccolta differenziata (che li evidentemente non si fa).

Ma se volete vi aggiungo un’altra colpa: gli imballaggi. Non so se ci avete fatto caso a quanti imballaggi buttiamo via nella vita di tutti i giorni. Pensate solo ai generi alimentari: ogni prodotto è confezionato, poi imbustato e infine messo in una scatola. In cucina buttiamo via le scatole, i sacchetti, le buste, ecc. Ogni prodotto ha mediamente due imballaggi, se non tre! A volte vado a buttare la spazzatura e dopo pranzo il mio cestino è già pieno un’altra volta!

Se penso che io contibuisco col mio sacchettino di rudo, rumenta, spazzatura, rubbish, immondizia, pattume, sporcizia, rifiuti, carabattole, rusco, scorie, porcherie, cianfrusaglie, munnezza, luridume, scarti, sozzura, a riempire il cassonetto, e ogni mio vicino di casa lo fa, e ogni cittadino fa altrettanto… beh si fa presto a immaginare quanta ne portano via ogni giorno. E dove la portano? E quanta ne accumulano? Ta nta, tantissima. Quindi se ci fossero meno imballaggi, ci sarebbe meno spazzatura.

Questo è oggettivo.

Targa al castello di Voghera

liberamente tratto da una mia discussione in chat avvenuta mercoledì scorso…

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a mio avviso
come spesso succede
la verità sta nel mezzo
durante la 2 guerra mondiale
e sopratuttto dopo il 8/9/43
in italia c’e’ stata innegabilmente una guerra civile
c’era un esercito "ufficiale"
e chi combatteva x questi esercito lo faceva
o perchè credeva in quello che faceva
o perchè cmq riteneva giusto e/o opportuno seguire la strada regolare
che certo NON era cmq "facile"
poi c’era un esercito irregolare
i cosiddetti partigiani
e anche qui c’era gente che lo faceva per credo
oppure per opportunità
io ho un esempio personale
c’è chi
è stato partigiano
ha vissuto anni sulle montagne
ma l’ha fatto
x convenienza
e allora
e col fucile in mano si sentiva forte spavaldo
insomma faceva un po’ il gradasso
e tutte le leggende nelle quali i partigiani facevano ANCHE razzie
sono vere
d’altronde dovevano mangiare!!!!
io ho uno zio che ha fatto il partigiano
il fatto che abbiano combattutto per la libertà
soprattutto la LORO libertà
mi sembra sacrosanto e innegabile
il fatto che non fossero molto diversi
nei modi e nei gesti
dai repubblichini
mi sembra altrettanto innegabile da chi ha vissuto queste esperienze
la guerra è una brutta cosa
soprattutto tra connazionali
anzi no questa è una pirlata
è sempre brutta e basta
nei paesi dei miei genitori
circolavano alcuni gruppi di partigiani
alcuni "chiedevano" di aiutarli
coi viveri
altri che li "pretendevano"
e dire di no a un gruppo di 30 persone giovani e armate è difficile…
detto questo
i partigiani hanno fatto sicuramente delle nefandezze
e i repubblichini pure
era guerra ahimè
e si ammazzavano l’un l’altro
quindi mi sembra giusto che nel 2010
a così tanti anni di distanza
si possa convenire a un rispetto di TUTTI i morti
perchè i morti ricordati dalla targa del castello
possono anche essere stati degli assassini, questo non lo so
ma quelli che li hanno fucilati a guerra finita lo sono sicuramente
io non so giudicare la convenienza di mettere questa targa…

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Un commento finale: dicono che accomunare i morti della RSI a quelli della Resistenza sia una bestemmia. A mio avviso invece i morti sono morti e in certo qual modo meritano rispetto. I buoni e in buona fede c’erano da una parte e dall’altra. I cattivi idem. La storia la scrive chi vince, ma questo non garantisce il fatto di poter avere la coscienza così pulita da poter scagliare la prima pietra. Così come ci sono tanti monumenti e targhe a ricordo di quei giovani italiani uccisi da altri italiani, non trovo così aberante una targa a ricordo di altri italiani, uccisi da altri italiani….

Servizio Di Area

Mi spiegate perchè quelli delle autostrade ci prendono ancora per deficenti e mettono le scritte al contrario, pensando che uno legga una parola per volta e quindi cominciano dalla prima in basso per arrivare all’ultima in alto? Come il mitico "SERVIZIO DI AREA". Non lo sanno che non siamo tutti cerebrolesi e quindi la gente normale legge dall’alto in basso?

Duemiladieci

Di solito con l’anno nuovo si fanno i cosiddetti buoni propositi, quelli classici come mettersi a dieta, smettere di fumare, iscriversi in palestra, ecc. Oppure quelli più strani come iscriversi al corso di parapendio

Io, come sempre, non faccio buoni propositi. Il motivo che mi spingerebbe a farli, l’anno nuovo, non è abbastanza motivante. Ciò nonostante, mi piace quando inizia un nuovo anno, perchè porta una ventata di novità. Al lavoro ho un po’ più di tempo (perlomeno la domenica), magari riesco ad andare a sciare, come domenica scorsa a Pila. Per il resto… tutto come prima, cioè tutto bene. Ne approfitto per fare un grosso in bocca al lupo al mio amore che proprio ieri ha incominciato una nuova avventura professionale a Voghera

Crucifige

Oggi invece sono stufo di tutto questo parlare dei crocifissi nelle aule pubbliche. La corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso che occorre toglierli. C’è chi è d’accordo e chi no. Io sono contrario. Non per una qualche battaglia confessionale, ma per difendere la nostra identità.  In primo luogo perchè penso che, con i tanti problemi da risolvere, accanirsi contro i simboli mi sembra superfluo. In second’ordine perchè non trovo giusto eliminare un simbolo così forte di identità culturale. Al di là delle credenze religiose il crocifisso rappresenta la nostra storia, l’Italia è sempre stat intrisa di cultura cattolica. Perchè toglierli? Potrei dire, come fanno molti, che altrove non si sognerebbero neanche di elimiare i propri simboli religiosi in segno di una presunta libertà religiosa. Cosa c’netra la libertà di ognuno di professare la proria religione? Forse un crocifisso la preclude? Non credo proprio. Per eccesso di "politically correct" corriamo il rischio di cadere nel ridicolo. "Vivi e lascia vivere". Proprio per lasciare ad ognuno di noi il diritto di credere o meno, non mi sembra il caso di fare battaglie per eliminare i simboli della cristianità, la trovo una cosa puerile. Il mio vuol essere un discorso laico, a difesa di una cultura millenaria italiana. Mi sembra falso, di facciata e quasi cinico.

Virus mentali

Sono stufo di questa influenza A. E’ tutto un magna magna mediatico. Quando è apparsa in Messico pareva un disastro incredibile: un influenza molto pericolosa; quando invece è arrivata in Occidente (come se il Messico fosse in Oriente…) si è scoperto che era un’influenza come le altre. E quindi? Perchè ci bombardano con continui bollettini di guerra? Oggi è morto uno, ieri un altro, ecc. Per poi rassicurarci dicendo che non c’è nulla di cui preoccuparsi. In effetti i malcapitati avevano tutti una qualche forma patologica grave. E quindi? Perchè creare allarmismo? Per vari motivi: fa notizia e quindi fa vendere i giornali. E poi fa "muovere" l’industria farmaceutica. Se fosse così sarebbe proprio una meschina e amara nefandezza.

Cimiteri

Non so a voi, ma a me i cimiteri non danno tristezza. Cioè quando mi capita di esserci non mi assale quel senso di malinconia o peggio di paura o di un qualche malessere nostalgico. Non è neanche indifferenza. E’ un luogo dei ricordi, dove c’è la "storia". Mi piace guardare le foto, e perdermi nei pensieri, cercando di indovinare chi fossero e cosa facessero quelle persone. Ognuna di loro avrebbe una storia da raccontare. Uomini donne giovani vecchi bambini.
Come dicevo la cosa non mi impressiona, non mi fa fare brutti pensieri, anche perchè è solo un posto dove aleggia il ricordo, anche dopo aver visto decine di film di zombi e robe simili non mi sconvolge l’idea di essere circondato da cadaveri. I corpi dopo un po’ non esistono più, quello che rimane è la memoria. E mi da un senso quasi di pace quello di poter rivolgere i miei pensiere a persone che non ci sono più, senza paure, senza commozioni, senza false ipocrisie.

Motivi della crisi

Si fa tanto parlare di crisi… ma c’è ? C’è stata? E’ finita? Ci sarà? Io vi porto l’esperienza che vivo sulla mia pelle, con alcune riflessioni.

Da me in negozio la crisi si sente. Da un anno a questa parte le vendite sono calate parecchio e i guadagni ancora di più. Questo perché, per cercare di aumentare le vendite, ho diminuito i ricarichi. Il problema non è che le vendite sono diminuite, talvolta sono proprio crollate! Quali sono i motivi?

  1. La crisi. La crisi indubbiamente c’è e c’è stata. Molte imprese hanno ridotto le spese, tra cui quella del personale, che ha creato un’interruzione o una diminuzione di flusso di capitale circolante. Meno stipendi, meno euro che girano e quindi meno euro che possono finire nel mio cassetto. Se volete il mio parere è tutto vero, anche se di dimensioni minori rispetto a quello che ci vogliono far credere. Anche perché, siamo sinceri, in molti settori i prezzi sono addirittura diminuiti.
  2. I media. I giornali e le tv continuano a parlare di crisi. Così, anche chi il lavoro ce l’ha e non ha subito tagli allo stipendio, per timore di questa ventilata crisi sta più attento nelle spese. Questo succede in alcuni settori. In altri, come il lusso, i viaggi, l’elettronica di consumo, i capi griffati, non hanno assolutamente risentito di questo, anzi talvolta il giro d’affari è aumentato. Da me sono solo aumentati i rompiscatole che chiedono sconto.
  3. Il clima. Diciamoci la verità, non è un modo di dire quando diciamo che non ci sono più le mezze stagioni: ormai mettiamo i capi estivi e subito dopo passiamo a quelli invernali e viceversa. Questo ha eliminato una vasta fetta di prodotti che prima si vendevano parecchio, come ad esempio i capi in pelle, che sono il classico abbigliamento da mezza stagione. Inoltre nei mesi di cambio stagione, come settembre, i clienti non vogliono più capi della stagione precedente (estivi) ma non vogliono ancora quelli della stagione futura (inverno). Pertanto… non comprano nulla e aspettano.
  4. Il gioco. Sembra un’idea stupida, ma seguite il ragionamento: si parla di crisi, la gente ha paura e quindi cosa fa? Si lascia tentare dall’illusione della fortuna coi giochi e giochini. E infatti le varie lotterie, lotto, enalotto, macchinette, scommesse, poker e chi più ne ha più ne metta hanno avuto un netto aumento. Questi, signori, sono tutti soldi che erano nelle tasche della gente e che avrebbero potuto finire nelle tasche dei commercianti. Se uno ha 100 euro da spendere e le spende in superenalotto et similia, ovviamente non le avrà più da spendere per comprarsi un bel piumino.
  5. La concorrenza. La mia zona è stata dimenticata per anni e anni dalle grandi catene distributive. Quando ero ragazzino e ancora quando frequentavo l’università guardavo con invidia le zone a nord di Milano, che  pullulavano di grandi centri commerciali. Ora, da una decina d’anni, queste catene stanno colonizzando sempre più anche l’Oltrepo Pavese e le terre limitrofe. La gente è sempre quella, i soldi son sempre quelli, quindi se la gente li spende da una parte non può spenderli dall’altra. Oltretutto sta lentamente cambiando la mentalità degli acquirenti che preferiscono recarsi presso questi centri dove si ha maggiore scelta e magari comfort (parcheggi, climatizzazione, ristorazione, ecc). Per i negozi è sempre più dura.
  6. La politica del centro. Ormai in quasi tutte le città e cittadine si sta seguendo questo schema: abbellire la città con parchi, vialetti, piante, zone pedonali; spostare ed accorpare i servizi in luoghi più facilmente raggiungibili. In questo modo le città sono sicuramente più belle da vedersi, ma sono più vuote. Chi prima parcheggiava e girava per le città, magari entrava nei negozi a fare qualche acquisto. Ora i parcheggi sono quasi un sogno e i servizi sono decentrati. Che motivo avrebbero i potenziali clienti di vivere il centro città? Quasi nessuno.
  7. Io. Tra i vari motivi mi ci metto anche io: sono antipatico, rompiballe, antico, sciatto, fuori moda. Insomma è out venire da me in negozio. Oppure è troppo in, dipende dai punti di vista.

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