Meno di un’ora fa stavo tornado a casa dal negozio. Oggi è stato il primo giorno della stagione 2007-2008 quindi c’è stato un po’ di movimento, gli ultimi sono usciti alle 8 e mezza, poi ci ho messo una mezz’ora per ristabilire almeno un poco le vetrine.
Di colpo il mio iPod, dopo "Canzone per Silvia" di Guccini e "Ay Papi" dei Run DMC, mi spinge nelle cuffie "We need freedom" di A.N.T.I.C.O., pezzo dance dell’estate 1991, quando avevo 17 anni. Che botta di ricordi.
Di colpo ho iniziato non solo a sentire la musica del 1991, ma ho iniziato anche a provare altre sensazioni, mi sembrava quasi di sentire gli "odori" del Kursaal, di vedere la gente, le luci, i divanetti, la pista che in seguito mi avrebbe visto protagonista e che invece mi incuteva ancora timore. Avrei avuto voglia di allargare le braccia e mettermi a volare nei ricordi, ma, dal momento che ero in Piazza del Duomo, mi sembrava eccessivo e così ho solo chiuso gli occhi per qualche istante.
Ero al Kursaal, di sopra, dopo la prima parte della serata passata al Parco a parlare colle ragazze, da Cavanna a prendere un gelato, e poi di sotto in sala giochi a fare un paio di partite. Con un amico stavamo decidendo se valeva la pensa investire duemilalire a testa per prenderci una "birradaquattromilalire", cifra che ci sembrava spaventosamenta alta. Era ovviamente una Ceres, che non mi piaceva (e non mi piace tuttora), ma era l’unica che "faceva figo". Per poi tenerla in mano un tempo lunghissimo, un po’ per uno, e bere gli ultimi sorsi quando ormai è calda.
E poi, quando i più piccoli dovevano tornare a casa, tutti sui divanetti, a ridere, scherzare, provare a ballare (come ho detto andare in pista ci sembrava ancora eccessivo). E il periodo migliore era dopo le undici e mezza, quando metteva la musica che di li a poco avrebbero chiamato "Techno", e "We need Freedom" era uno dei pezzoni, conosciuto da tutti più semplicemente come "fridom". Andavo in discoteca con i pantaloni belli, le scarpette e la camicia, ma non ditelo in giro: non erano ancora i bei tempi, quelli sarebbero partiti dall’anno dopo, ma di quelli vi parlerò un’altra volta. Il 1992 è un capitolo della mia vita, è una pietra miliare. Le cose che ho fatto le ho fatte "prima del 1992" o "dopo il 1992". Ma come dico, è un’altra storia.
La canzone è finita. Ora il bianco aggeggio di Steve Jobs mi fa ascoltare Bon Jovi, è meglio che me ne torni a casa, sono le nove passate e ho fame.
ps quella della foto è la copertina del secondo singolo di Antico, a mio parere ancora più bello.