(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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La grande onda

Dedicata a Umbe, per quando torneremo a bere birra bianca e saltare i tavolini

A cavallo di quest’onda,
sballottato da sponda a sponda,
inseguendo un’altra volta
la grande onda che ritorna
.
Luce rossa squalo in vista,
nella mischia sono surfista.
Pista!!! fuori dai coglioni,
sulla tavola da leoni.
Tra campioni e campionatori
buonanotte ai suonatori,
iri-iri-ari-oh,
dentro l’acqua seguo il flow.

Mai quest’onda mai mi affonderà,
gli squali non mi avranno mai.
Mai quest’onda mai mi affonderà
Sha la la la la Sha la la la la la,
un’altra volta un’altra onda.
Sha la la la la Sha la la la la la,
quanto resisterai?

Quando il vento poi non tira
resteremo alla deriva,
tra le onde di questa vita,
nelle righe di questa rima.
Diversi destini,
partenze arrivi.
Dov’è che vai, cosa farai?
Ti reggerai o scivolerai!
Sai che qui non c’è più tempo
perchè il sole sta scendendo.
Sulla tavola estate inverno,
questa muta che fa da guanto.
Aspettando un’onda lunga,
passa la cera un’altra volta.
Poi col vento nelle mani,
qui il futuro è già domani.

Noi siamo i giovani, i giovani più giovani,
siamo l’esercito, l’esercito del surf

(era Piotta – La Grande Onda)

Voglia una vita tranquilla

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte, fatte così
Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa

Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormo mai
Voglio una vita di quelle che non si sa mai
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi…
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso

Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare

Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata
Voglio una vita come Steve McQueen
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita, la voglio piena di guai
siamo solo noi
quelli che non hanno più rispetto per niente
neanche per la gente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
Oppure non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
quelli che ormai non credono più a niente
e vi fregano sempre …sì…
Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che tra demonio e santità è lo stesso
basta che ci sia posto

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte così
Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che facciamo colazione con un toast
del resto

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita
Vedrai che vita, vedrai
siamo solo noi
quelli che non han voglia di far niente
rubano sempre

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
generazione di sconvolti che non han più
santi né eroi

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai

Amor, ch'a nullo amato amar perdona


Antonio Canova. Amore e Psiche.
Le Louvre, Paris
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te

Franco Battiato. La Cura

The dark side

Another cold and lonley rainy day comes to an end.
I have to clear my mind before i sleep or else attend.
To close my eyes and realise there’s nothing left but light.
I need shadow I need darkness to help me through the night.

The dark side

Another cold and lonley sunday morning hurts my eyes.
Cold water hits my face only get up to se the skyes.
I race my head look up and unsupply the gods have gone.
I’m still in search for darkness so i can’t till wait till dawn.

The dark side

 

Hypertraxx – The Dark Side. Una delle canzoni techno a cui sono più affezionato. Grazie a Fil x il link

Colpa del Whisky

Sarà colpa del whisky (che non mi piace) o sarà colpa del caffè (ne bevo troppi), ma non mi ricordo più di te. Sarà che questa sera fa un freddo micidiale (non arriva più l’estate, o sarà l’aria condizionata??). Sarà che non ho neanche voglia di parlare.
Ma no non andartene adesso, non andartene rimani, dimmi almeno, dimmi almeno… come ti chiami!
Ma dài scherzavo dài (come al solito, ma forse ogni tanto dovrei smettere), ma cosa ti salta in mente: ricordo il tuo nome perfettamente, ce l’ho stampato in testa fin da quando t’ho veduto, l’amavo già da prima, prima ancora d’averti conosciuto.

Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire

Mi piace proprio come sei, e anche quella che vuoi sembrare (ma tanto rimani come sei), mi piace perché non ce la fai e allora ti lasci andare. Mi piaci quando fai l’amore e al buio ti sento respirare, mi piaci quando riapri gli occhi e dici di vedere il mare.

Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire Te lo devo dire

 

(era Vasco Rossi, Colpa del Whisky)

Ho visto Nina volare

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle

quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena

     
 un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare
   
     
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che faccia neve
stanotte è venuta l’ombra
l’ombra che mi fa il verso

le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre
mi metterò in cammino
se mio padre lo sa
mi imbarcherò lontano

     
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che metta neve
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena

un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
luce luce lontana
che si accende e si spegne

     
quale sarà la mano
che illumina le stelle
mastica e sputa
prima che venga neve
   

 

<<Fabrizio De Andrè>>

Dolce Remi

Venerdi sera sono stato al Teatro San Rocco di Voghera per assistere ad un concerto di musica tratta da film italiani dal titolo "C’era una volta… Il cinema italiano 2". L’orchestra era la "Orchestra da Camera Milano Classica" supportata dal soprano Monica Lukács, diretta dal maestro Vince Tempera, che io ho visto tante volte accompagnare i concerti del grande Francesco Guccini.
Bella serata, gradevole e interessante. Musiche di Nino Rota, Armando Trovaioli, dello stesso Tempera, del grande Ennio Morricone, del vogherese Pino Calvi, ecc. Sempre belle le note di Amarcord, suggestive quelle dei film di Sergio Leone (i momenti migliori sono arrivati cone le note di "Giù la testa"…. shon shon shonnnn ve lo ricordate ??!?? e e il gran finale con "C’era una volta il west"), evocative quelle di "Amici miei", divertenti quelle de "El negro zumbon".
Un orchestra giovane, simpatica, divertente. Tutte facce sorridenti di professionisti che si divertono del proprio lavoro. Se devo scegliere una sola parola per descrivere il tutto dico: emozionante.

ps cosa c’entra il titolo di questo articolo? Semplice, vi ricordate il cartone animato degli anni ’80 ? Ecco, provate ad indovinare chi l’aveva scritto ??

Tricarico

Non so cosa voi ne pensiate, a me piace. Mi ricorda un po’  Rino Gaetano, un po’ Vasco Rossi, un po’ un bambino.
Rino Gaetano me lo ricorda per quel suo modo scanzonato, un po’  transandato, per un velo di malinconia (che nel caso di Tricarico è molto più che un velo…)
Vasco Rossi me lo ricorda per il fatto che non c’entra avere una bella voce per esprimere emozioni, anzi… (però Blasco vuole una vita spericolata, lui una vita tranquilla…). Tricarico è un poeta bambino.
Mi ricordo la canzone "La Pesca" di qualche anno fa… "E così se ti do un bacio e poi levo la parola bacio quello che rimane è meraviglia come prendere il sole su una spiaggia bianca"
E poi volete mettere la soddisfazione di poter cantare le canzoni di qualcuno in macchina, guidando, senza sentirsi stonato in quanto quello canta è stonato quasi quanto te?? E così canto ancora più forte

Forse d'amore, forse di morte, forse di altre sciocchezze

Mi dicevano il matto perchè prendevo la vita
da giullare, da pazzo, con un’ allegria infinita.
D’ altra parte è assai meglio, dentro questa tragedia,
ridersi addosso, non piangere e voltarla in commedia.

Quando mi hanno chiamato per la guerra, dicevo:
"Beh, è naja, soldato!" e ridevo, ridevo.
Mi han marchiato e tosato, mi hanno dato un fucile,
rancio immondo, ma io allegro, ridevo da morire.

Facevo scherzi, mattane, naturalmente ai fanti,
agli osti e alle puttane, ma non risparmiavo i santi.
E un giorno me l’ han giocata, mi han ricambiato il favore
e dal fucile mi han tolto l’ intero caricatore.

Mi son trovato il nemico di fronte e abbiamo sparato,
chiaramente io a vuoto, lui invece mi ha centrato.
Perchè quegli occhi stupiti, perchè mentre cadevo
per terra, la morte addosso, io ridevo, ridevo?

Ora qui non sto male, ora qui mi consolo,
ma non mi sembra normale ridere sempre da solo, ridere sempre da solo!

(era… Francesco Guccini, "Il Matto")

Sono fuori dal tunnel la la la

Mi devo ripetere, come ho scritto qui il Tunnel di Milano è veramente un bel posto. Uno dei pochi posto dove mettono della musica elettronica come si deve. Proprio ma proprio bella. E poi se devo dirla tutta in quei posti ti aspetti delle coatte invece c’erano solo belle ragazze. Ottimo.

Carneade, chi era costui??

Sono le 2 e 20, sono appena tornato dalle mie peregrinazioni notturne, accendo la tv, guardo televideo, come sottofondo sento la voce di Marzullo e quindi una domanda sorge spontanea:

MA CHI CAZZO SONO?

Intendo quelli che hanno vinto il festival di Sanremo. Giuro che prima di oggi non li avevo mai sentiti e prima di stasera non sapevo neanche che fossero al festival. Ha ragione il Monfa: ma come diamine si fa a chiamarsi "giòditonno" ?? Il festival della meteora, dai Jalisse in avanti…

Io avrei votato Tricarico e il sempre mitico Frankie. Oppure gli Elii se fossero stati in gara.

E va beh… buonanotte.

A te

A te che sei l’unica al mondo, l’unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro: quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole, senza che tu mi dica niente, tutto si fa chiaro.
A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi, con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi, con gli occhi bassi; stavo in fila con i disillusi. Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.
A te io canto una canzone perchè non ho altro, niente di meglio da offrirti. Di tutto quello che ho prendi il mio tempo e la magìa che con un solo salto ci fa volare dentro l’aria come bollicine.
A te che sei… Semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei giorni miei.
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano, fragile che potevo ucciderti stringendoti un pò… e poi ti ho visto con la forza di un aeroplano prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.
A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura, a te che credi nel coraggio e anche nella paura.
A te che sei la miglior cosa che mi sia successa, a te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa.
A te che sei… Semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei sogni miei.
A te che sei, essenzialmente sei sostanza dei sogni miei… sostanza dei giorni miei.
A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia, le forze della natura si concentrano in te che sei una roccia sei una pianta sei un uragano, sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.
A te che sei l’unica amica che io posso avere, l’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me.
A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere.
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che sei… semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei sogni miei
E a te che sei… semplicemente sei compagna dei giorni miei… sostanza dei sogni miei.
(Jovanotti)

Audiocassette

C’era una volta… l’audiocassetta. Ci pensate? Le nuove generazioni non sapranno neanche cosa è. Ormai la tecnologia fa talmente passi da gigante che ci sono degli strumenti usati solo da alcune generazioni: mio padre non ha mai usato una cassetta e la mia nipotina mai lo farà !!! Le ho usate solo io, vi rendete conto ??!!!
Da piccolino il mio sogno era quello di avere un registratore a cassette, per poter ascoltare la musica e poter registrare. Me lo sono fatto regalare x Natale quando avevo circa 14 anni. Qualche amico, dotato del mitico "registratore a due cassette", mi aveva copiato le mie prime cassette pirata, tra le quali ricordo "Liberi Liberi" di Vasco Rossi. La mia prima cassetta originale l’ho comprata all’Iper (quando c’era ancora il reparto interno della musica dove dovevi pagare subito, senza passare dalle casse. Preistoria, forse non c’era neanche ancora il self-service dove adesso c’è il MediaWorld… vabbeh lasciamo stare). Dicevo, la mia prima copia originale è stata quella dei Technotronic ( quelli di "this beat is technotronic, this beat is technotronic, this beat is technotronic!" o soprattutto di "Pump Up The Jam" ). Poi avevo preso Jovanotti "For President" e successivamente gli Snap "World Power".
Prima invece le cassette le usavo per il Commodore 64. Il mio primo gioco originale è stato Dragon’s Lair (ovviamente la grafica non è neanche parente di quella del coin-op col laserdisc).

Provate a vedere questo sito, che nostalgia…  tapedeck.org

La musica elettronica

Ascolto tutti i tipi di musica.
Dalla musica classica a quella pop, dall’italiana al reggae, dal rock alla psichedelica, ecc.
Se dovessi scegliere un genere musicale preferito, direi la musica elettronica. Con questo nome si dice tutto e niente. Cosa intendo per "musica elettronica" ?
Musica generata con strumenti elettronici, non con strumenti musicali tradizionali, cioè con sintetizzatori e campionatori.
Dai primi anni ’90 amo questo genere di musica e la seguo abbastanza, nelle sue varie sfaccettature. Molti hanno provato a catalogarla con diverse etichette, a mio parere quasi inutilmente. Però possiamo provarci lo stesso.

All’inizio c’era la House e la Techno. La prima era più semplice, più orecchiabile e spesso cantata. La seconda era più ripetitiva, con sequenze o frasi ripetute e un più alto numero di battute al minuto. Era la mia preferita.
Il via è stato dato da brani come "James Brown is dead" di LA Style, "Who is Elvis?" di Phenomenia, "Pullover" di Speedy J. Poi nel 1992 il boom col nostrano Digital Boy e la sua "Muthafucker", e poi "Tetris", "Poing", ecc. Infine Ramirez, Modo, e altri.
Poi la techno andò in pensione. Per i duri e puri cattivoni ci fu la Hard Core (detta anche Gabber), con dei bpm altissimi (famose le serate alla discoteca Number One). Per gli altri ci fu la Progressive, musica con loop molto ripetitivi. Qualcuno la definì, nelle sue digressioni, Trance. Ma i nomi, come dicevo, non valgono molto. I mitici DJ set di dj come Mario Più o Ricky Le Roi, accompagnati dall’inconfondibile voce di Franchino magiaaa…. portami viaaaaaa…..
Poi è nata la Drum’n’Bass, la Jungle (non mi piace, base ritmata molto veloce, sullo stile tribale, spesso accompagnata da cantato).

Nel frattempo ho scoperto e apprezzato i precursori e i pionieri della musica elettronica, a partire dagli anni ’60 in avanti. E’ incredibile pensare come già quarant’anni fa c’era chi riusciva a tirar fuori della poesia da delle macchine. Affascinante. Avete mai ascoltato i Tangerine Dream? Fino poi ad arrivare negli anni ’80 a Pop Corn e ai mitici M.A.R.S.S. con la celeberrima "Pomp up the volume" (che non è propriamente elettronica, ma un mash-up, un copiaincolla, uno dei primi e per questo spettacolare), passando attraverso i Pink Floyd.
Sempre negli anni 90 è doveroso citare due gruppi che hanno mischiato l’elettronica con altri generi, creando stili originalissimi, come i Prodigy e i francesi Daft Punk (quelli di Around The World, li ho visti live al Rolling Stone di Milano nel 1997).
Attualmente mi piace la musica che chiamano house (che secondo me ha poco a che fare con la house di qualche anno fa e non ha nulla a che fare con la house di 15 anni fa, i nomi secondo me li danno a caso). Ascoltatevi stardust su M2o per capire cosa intendo…
Fra i grandi degli ultimi anni non posso non citare l’italiano Benny Benassi e gli inglesi Chemical Brothers e Fatboy Slim

Ecco alcuni video su youtube dei pezzi Techno, sono quasi tutti del 1991 – 1992:
LA Style – James Brown is dead
Speedy J – Pullover
Rotterdam Termination Source – Poing
Digital Boy – This is M*ther F**ker
Phenomenia- Who is Elvis?
Mastertechno- My noise
DJ Seduction- Hard Core Heaven
Ramirez – Terapia
RTZ – Dance your ass off
Human Resource – Dominator
Usura – Open your mind

Putroppo non ho trovato:
Total Groove – Reanimator
Robert Armani – Ambulanza
Datura – Yerba del diablo
Plutone – Final exit
Deee maestro – Deee concerto
Mig 29 – Mig 29
Techno Twins – It’s a crime
Game Boys – Tetris
Control Unit – Ti 6 bevuto il cervello?
Do it ! – Attenzione
Anticappella – 2/231

Tutto quello che un uomo

Se non fosse per te, cosa avrebbe un senso sotto a questo cielo immenso?? Niente più sarebbe vero.
Se non fosse per te, come immaginare una canzone da cantare a chi non vuol sentirsi solo ??
Se non fosse per te crollerebbe il mio cielo. Se non fosse per te sarei niente, lo sai.
Perché senza te io non vivo, e mi manca il respiro se tu te ne vai.

Quando sono con te chiudo gli occhi e già volo; d’improvviso la malinconia se ne va. Dai pensieri miei cade un velo e ritrovo con te l’unica verità.
Solamente tu sai, anche senza parole, dirmi quello che voglio sentire da te.
Io non ti lascerò fino a quando vivrò. Tutto quello che un uomo può fare… stavolta per te lo farò.

Una pioggia di stelle ora brilla nell’aria, ed il mondo mi appare per quello che è: un oceano da attraversare, per un cuore di donna o la spada di un re.

Perché senza te io non vivo e mi manca il respiro se tu te ne vai.
Solamente tu sai, anche senza parole, dirmi quello che voglio sentire da te.
C’è un tempo per l’amore, che spiegarti non so. Tutto quello che un uomo può fare… stavolta per te lo farò.
Tu sarai la regina dei miei desideri, l’orizzonte costante di questa realtà.
Tu che sei per me, come vedi, tutto quello che un uomo sognare potrà.
Tutto quello che un uomo sognare potrà…


Era "Tutto quello che un uomo" di Roberto Kunstler, Sergio Cammariere

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