(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Le avventure dell’estate 2006 di Fabio a Londra

Giovedi 24 agosto 2006 ore 17:07

Stamane prima ora di lezione con una nuova tiparipasso di grammatica: paura. Seconda ora sempre col mitico David. Che mito che è, veramente un grande. Infatti ha detto che lui ha una scuola tutta sua in Polonia (lui è mezzo inglese e mezzo polacco). Si vede che è in gamba.

Poi mi ha chiamato Maurizio che non trovava l’agenzia Bain, allora sono andato a fargliela vedere, in effetti è veramente imboscata. Poi siamo stati in Oxford dove si è preso uno zaino e in Covent Garden dove ha lasciato il curriculum alla sede centrale di Caffè Nero. Lì ho trovato Luca di Palermo, che veniva con me alla Callan la prima settimana. Ha detto che l’hanno assunto praticamente subito, ad agosto! E gli hanno fatto fare una settimana di training PA-GA-TO! Ma porcatroia, ma solo a me lavori di merda?
Allora ce ne siamo andati a nord, a Finsbury Park, vicino a dove lavorava lui, in un posticino italiano dove una super milanese + insalata + Peroni Gran Riserva + caffè = 8 pound. Buono da cinema.
Tanto per non fare della strada siamo andati nel profondo sud a Kew Gardens (sopra Richmond). Solo che volevano più di 11 carte x entrare. Alle 3 del pomeriggio? Naaaaaa. Ce ne siamo venuti via, dandoci appuntamento x andare a Camden forse sabato e poi al carnevale i giorni successivi.

Mercoledi 23 agosto 2006 ore 23:23

Oggi a lezione. Dopo ero stanco e son venuto a casa, in questo periodo non sono molto in forma. Dopo pranzo sono andato con Gianluca da Mattia, un suo amico che abita a Shepherd’s Bush. Carina la sua casa, ampia, con giardinetto dietro. Siamo andati a Victoria e da li a piedi fino a Covent Garden in un pub, dove è iniziato il nostro pomeriggio londinese. Dopo un paio di ore ci siamo spostati, sotto la pioggia, in un altro a Chinatown e infine a casa. Avete mai provato a mettere la testa fuori dal finestrino che sta in fondo, tra una carrozza dell’underground e l’altra? E’ fortissimo. Vedi le rotaie che scorrono velocissimissime, le pareti anche, piene di tubi, c’è un’aria che ti alza i capelli… e la gente dell’altro vagone che ti guarda malissimo.

 Giornata divertente ma con poche cose da raccontare.

Martedi 22 agosto 2006 ore 20:29

E poi dicono che non c’è niente da vedere. Oggi sono stato alla British Library, in Euston Road, vicino a St Pancras, dove c’era una mostra intitolata "Front Page", che raccoglieva molte prime pagine storiche di giornali inglesi. Dall’entrata in guerra, alla morte di Diana, l’assassinio di Kennedy, gli attentati dell’IRA, la clonazione di Dolly, il primo uomo nello Spazio, i Beatles in America, l’attentato al Papa, l’11/9, il matrimonio di Beckham, la fine del governo Tatcher,ecc. Interessante.

Poi sono stato in zona Whitechapel dove ho visto una mostra di un artista tedesco contemporaneo. Uscito di li ho visto Brick Lane. Che carina! Una zona tutta del Bangladesh. Mi ha colpito molto perchè noi siamo abituati a vedere una zona… non lo so… cinese, forse araba… ma indiana è difficile. Li vicino c’era un mercato dove pareva di essere in una località a metà strada tra l’Arabia e l’India. Donne col velo o col sari. Caratteristico. E li vicino c’è una moschea.
Dicevo di Brick Lane: sicuramente meriterebbe di essere visitata durante il mercatino della domenica. Ci sono anche tanti negozi che vendono articoli in pelle.

Tutto questo mi ha impegnato il pomeriggio e non era assolutamente organizzato, tutto "strada facendo".

Cambiando discorso: a Londra c’è una stagione cinematografica estiva. In Italy c’è solo a Natale, qui invece quest’estate sono usciti Cars, Superman, Snakes on a Plane, Volver di Almodovar, Miami Vice, ecc. ecc.

Qui dovrebbe trasferirsi un’altra ragazza, Patricia, spagnola. Oggi l’ho intravista. Mentre pare che il figlio di Linda abbia anticipato il rientro.

Martedi 22 agosto 2006 ore 13:46

Io non sono certo un buongustaio, spesso mangio solo xchè ho fame, non m’importa del cibo. Solo talvolta godo nel gustare qualcosa di buono. Come i ravioli di brasato che facevano al "Torino" a Voghera, come la carne che ho mangiato al "Biancospino" recentemente, come la pizza di ieri sera, che forse non era eccezionale, ma da quasi due mesi non ne mangiavo una e io, d’estate, ho una media di 3 o 4 pizze alla settimana.
Ma (quanto amo iniziare le frasi con "ma", "però", ecc. Molti professori incartapecoriti non hanno mai capito che le regole della grammatica non sono come quelle della matematica, ma variano col variare di ciò che la gente dice e scrive. Sabato sul corriere c’era l’intervista ad un professore che invece riteneva quantomeno interessante il nuovo lessico usato negli sms) dicevo… ma il massimo secondo me è una buona bottiglia di vino rosso (e magari una stanza buia, un divano, una candela e una ragazza hehehehehe) 
(X chiacchierare, cosa avete capito?)

Ieri il buon Dio mi ha ripagato dell’improvvido smarrimento della Oyster con l’apparizione mistica di Jennifer, from Australia, la nuova room mate di Sophie. Non male, solo che è sparita subito e non l’ho + rivista.
Io e Gian siamo usciti, appunto, per una pizza dalle parti di Portobello e poi… minchia mi viene il nervoso… in giro alla ricerca di un pub con un po’ di gente che non abbiamo trovato.

Stamattina, dopo la scuola, ho trovato Luca e Fabio, che davanti a una tazza di Starbucks mi hanno raccontato che in "cucina" adesso ci stanno Manolo e un tizio nuovo, di Napoli, al quale già non passa un cazzo e vorrebbe smettere.. hehe. Poi me ne son venuto a casa a mangiare e ora… boh??

Lunedi 21 agosto 2006 ore 15:30

La tipa mi ha chiamato proponendomi un lavoro part time dalle 6 alle 10. Non posso.

Me ne sono andato nella zona dei musei e mi sono visto il Victoria & Albert Museum. E’ un museo di musei. Ci sono le cose più disparate: design, quadri, sculture, antiquariato, tessuti, arte in vetro, ferro battuto, opere moderne, ecc. La cosa che mi ha colpito di più sono state le music boxes, delle specie di scatole contenenti un rullo o un disco inciso che riuscivano a suonare una musica. Una specie di carillon, ma più evoluti.

Dopo sono stato al vicino museo di storia naturale. Ci sono gli scheletri dei dinosauri, ci sono insetti, aracnidi, uccelli, ecc. E poi sono spiegati i fenomeni delle frane, eruzioni, terremoti. Sinceramente non mi sono fermato molto e un po’ mi dispiace, ma l’ho trovato un po’ troppo didattico e strapieno di bambini, che si buttavano su tutte le dimostrazioni, quindi alla fine non si vedeva nulla.

Ora sono all’adiacente museo delle scienze, dove c’è di tutto: dalle sonde spaziali al cubo di Rubik, dalla scoperta dei materiali ai primi computer, dalle macchine a vapore alle apparecchiature biomediche, dagli aerei alle attrezzature per la navigazione…

Adesso me ne andrò a casa a recuperare Gianluca.

Oggi ho fatto la mia cazzata: uscendo da Oxford Circus ho perso la Oyster. Porca paletta: avevo ancora su 2 settimane di abbonamento, 45 pounds buttati nel cesso, shit!

Lunedi 21 agosto 2006 ore 11:14

Quante persone si incontrano nella vita e quanti ne ho incontrati qui? Ognuno con la propria storia. Nel film "Fight Club" vengono definiti "amici yoghurt": con la scadenza.

Maurizio, che vive qui da suo fratello che è a Londra da tanti anni, ha una videoteca ad Ancona. Vuole stare qui un po’, un anno, e poi magari tentare l’avventura altrove, magari a L.A.
Daniela, parrucchiera, che sta qui col suo ragazzo, cuoco, facendo la cameriera, ma che se non trova da fare il suo lavoro vuole tornare. Danilo, venuto qui x passare l’estate. Fabio, che vuole migliorare l’inglese l’inglese x fare un master, Maria che è laureata in chimica, ecc..

Oggi sto meglio. Stamattina sono passato da Bain, ma lui non c’era, c’era la tipa. E’ stata molto freddina e mi ha detto che non si fida degli italiani xchè magari stanno qui solo 2 mesi e poi se ne vanno. Figurati, cosa devo stare qui, un anno? Mi è caduto un mito. Vabbè, allora mi faccio un po’ di vacanza e me ne torno a casa.

E’ di nuovo bello girare x Londra. Vedere i giapponesi passare x Bond Street pieni di borse. Vedere i piccioni che arrivano a frotte perchè un tizio gli ha lanciato il pane. Vedere tutta questa strana pazza gente. Vedere che quando mi sono seduto su questa panchina ho dovuto mettere gli occhiali da sole e adesso sento le prime gocce… Chissà perchè mi affascinano anche gli aspetti malinconici della vita. Fanno sempre parte della vita. Come le canzoni. E non mi rendono triste, tuttaltro.

Domenica 20 agosto 2006 ore 19:27

Vi dico solo a che punto siamo arrivati: sia io che Gianluca non buttiamo più la nostra spazzatura nel bidone della cucina, ma abbiamo ciascuno la nostra borsetta privata di rumenta.
Non è cattiva Sophie, tutt’altro, ma è una palla. E poi le pulizie non sa neanche cosa sono.
Ieri sera è venuta a trovarla una sua amica, Daniela, italiana, che ha vissuto qui con lei. Ci ha raccontato che Sophie è una che ha avuto il grano, ha un sacco di vestiti belli , e ha sempre avuto la serva, pertanto non è abituata a pulire. Si va bè, potrebbe anche imparare. Io non sono certo un manico della pulizia, ma non mi piace neanche vivere nel rudo.

Ieri sera ha rotto i maroni x uscire. E va beh usciamo. Prendiamo il bus fino a Marble Arch e poi la metro fino a Tottenham (ma prima un salto da KFC perchè deve mangiare un po’ di pezzi di pollo con le ossa… tutti unti e bisunti). Da li giriamo come dei coglioni per più di un’ora. Io ero più morto che vivo, figuratevi voi. Poi siamo finiti in un club.. niente di che. Uno si immagina che a Londra ci siano dei posti della madonna, poi scopre che sono ugualiuguali a quelli italiani.

Siamo tornati alle 3 e alle 7 mi sono alzato x andare a lavorare. Grazie a una Red Bull e un double espresso sono sopravvissuto. La giornata è stata nella media, nè bella nè brutta, sopportavo la stanchezza, il mal di schiena e la tosse + maldigola che si sono aggiunti di recente tanto… era l’ultimo giorno. E si, me ne vado. Chiamatemi pappamolla, ma non ce la facevo più. Ragazzi io al Malaspina stavo tutta la notte, ma qui è diverso. Sempre in movimento, sempre mal di schiena. E poi la condizione psicologica di essere sempre lo schiavetto di tutti. Uscivo di casa early in the morning e tornavo che erano le 9. A letto e stop. Non la "vivi" Londra così. E poi con chi lo parlavo inglese? Tutto il giorno a lavare i piatti che mi portava in cucina un cameriere italiano!

Oggi l’ho accompagnato qui (Fabio, il cameriere), con Luca (il cuoco), per vedere la mia stanza, visto che loro vorrebbero andarsene da dove sono.

Adesso ho cenato e sono qui sul letto, semi malato. Cazzo non voglio essere così debilitato. Odio passare le giornate a letto. E domani? Vedremo.

Sabato 19 agosto 2006 ore 20:42

Oggi sono un po’ malaticcio. Ho dormito fino a mezzodì, e quando mi sono rancato dal letto non avevo un osso che non mi facesse male. Sono stato un po’ in casa, non riuscivo a pensare di uscire, allora ho pulito, sistemato e ho lavato i panni. Nel tardo pomeriggio mi ha chiamato Maurizio e con Gianluca siamo andati dalle parti di Oxford Circus e Bond Street a bere un paio di birre e raccontare le nostre storie (sopratutto le mie). Poi siamo tornati e ora sto vegetando sul letto… sono proprio cotto, ho preso un’aspirina.

Gian mi ha invitato ad un rave, ma non credo di andare, se voglio sopravvivere.

Venerdi 18 agosto 2006 ore 22:52

Ho appena avuto una crisi di riso isterico. Probabilmente è una cosa psicologica da malati mentali come il pianto isterico, però, ragazzi, è molto più divertente. Ero li sotto la doccia e stavo pensando a un sacco di cose quando sono scoppiato a ridere, e più ridevo più pensavo e più mi veniva da ridere, non riuscivo a smettere, sai come i pazzi assassini dei film di Derrick? A cosa pensavo? Che di là c’è una cinese rompicazzo ficcanaso, mentre io sono, a Londra, sotto una doccia di una casa qualunque, in un posto qualunque, un puntino nel mondo, ma sono a Londra.
Pensavo che poco fa, tornando a casa con il mio collega Fabio di Piacenza, ci siamo fermati da Pizza Hut. Poi lui mi dice: "io prendo un decaffeinato, tu hai fame?". E siccome lì fanno pizza, non caffè, e io non avevo fame, abbiamo preso e siamo usciti, con la cameriera che ci guardava strana. D’altronde eravamo fusi, io non riesco neanche a ragionare la sera, come se fossi ubriaco. Non me ne frega un cazzo di niente, sono talmente stanco che vado dove tira il vento.
Fabio mi raccontava di come lui beve con la cannuccia dalle bottigliette delle bibite avanzate e io di come "rubo" le patatine che arrivano col montacarichi.

E mi immaginavo lui, laureato in giurisprudenza, venuto in Inghilterra in una cittadina dove ha fatto la scuola di inglese x 4000 euro e poi a Londra x fare esperienza, che beve di nascosto le robe avanzate. Ecco a cosa pensavo. E io tutto il giorno col segno di unto  sull’avambraccio e le mani che puzzano di sugo che alla sera prima di venire via devo lavare 3 volte. Che ritmi porcatroia. Oggi mi han dato la busta paga. 54 ore alla settimana, e in Italia chiedono le 35 ore! Ho preso 222 sterline nette, all’ora penso che siano circa 4 (lorde sono 5,17). E poi pensavo a mille altre cazzate, a tutti quelli che non farebbero mai quello che ho fatto, soprattutto alla mia età, e anche a quelli che non capiscono perché l’ho fatto.

Semplice: xchè mi va di farlo. Xchè Londra mi affascina (penso che ormai l’avrete capito), perché c’è tanta gente che fa cose veramente "impossibili", altro che; io mi limito a fare piccole cose facili da fare, ma che non tutti fanno. Come iscriversi alla 2a laurea. Tanti dicono che lo faranno, o lo farebbero, tanti dicono che non lo farebbero mai… pensavo a tutto questo. E pensavo che non me ne frega nulla. E pensavo che sono felice. E quindi ridevo ridevo. Buonanotte.

Mi dicevano il matto perché prendevo la vita 
da giullare, da pazzo, con un’ allegria infinita. 
D’ altra parte è assai meglio, dentro questa tragedia, 
ridersi addosso, non piangere e voltarla in commedia. 

Quando mi hanno chiamato per la guerra, dicevo: 
"Beh, è naja, soldato!" e ridevo, ridevo. 
Mi han marchiato e tosato, mi hanno dato un fucile, 
rancio immondo, ma io allegro, ridevo da morire. 

Facevo scherzi, mattane, naturalmente ai fanti, 
agli osti e alle puttane, ma non risparmiavo i santi. 
E un giorno me l’ han giocata, mi han ricambiato il favore 
e dal fucile mi han tolto l’ intero caricatore. 

Mi son trovato il nemico di fronte e abbiamo sparato, 
chiaramente io a vuoto, lui invece mi ha centrato. 
Perchè quegli occhi stupiti, perchè mentre cadevo 
per terra, la morte addosso, io ridevo, ridevo? 

Ora qui non sto male, ora qui mi consolo, 
ma non mi sembra normale ridere sempre da solo, ridere sempre da solo!

Venerdi 18 agosto 2006 ore 10:58

Se non mi ricordo male stasera c’è la festa a Bocco. E mi sono perso Corbesassi, Cortevezzo, Valformosa

Quando esco di casa, al mattino, sono sempre allegro, passeggiando x i marciapiedi ascoltando Vasco o "Enjoy the Silence" dei Depeche Mode, mangiando una mela coi libri di scuola…Libri della Callan ovviamente. E in quanto alla mela, una di quelle che mi hanno lasciato i miei friends. Non volevo fare l’incivile, e come al solito ho girato x tutta la stazione e anche fuori, ma non si trova un bidone, pazzesco!

Aaaaaaaaaaahhhhhhhh che bello essere qui. Oggi Francesca, di Roma, dice che domani torna e che Londra le ha fatto veramente schifo. Sono in tanti a pensarla così. Dicono che qui il tempo fa schifo e non ci sono i 35 gradi di Roma. Ma x fortuna dico io! Mica devo andare in spiaggia. Poi che qui non c’è niente da fare e da vedere. Beh, certo, se togli quel centinaio di musei, la cinquantina di piazze principali caratteristiche, il Tamigi con le sue passeggiate e i suoi ponti, le mille chiese, i monumenti principali, le ville reali, le cento e più strade dello shopping, i diecimila pub, le dozzine di club, ecc. ecc. non c’è proprio niente… Ma cosa pensano, di essere a Gardaland? Mi sembrano turisti del consumismo. Dicono che piove e non si può andare nei negozi. Ma che cazzo me ne frega dei negozi. A Londra puoi stare qui un anno facendo ogni giorno una cosa diversa. Forse pensavano di essere a Ibiza? (altro posto che vorrei visitare)
A Londra, lo ripeto x la millesima volta, varrebbe la pena venirci solo x vedere la gente. Finora ho conosciuto persone delle seguenti nazionalità: italiana, cinese, inglese, spagnola, peruviana, colombiana, giapponese, lituana, russa, portoghese, polacca, brasiliana, australiana, canadese, neozelandese, bangladesh (come si dice, balgladese?), indiana, algerina, messicana, ceca, argentina, francese, giamaicana, marocchina, turca… vi basta??

Ieri sul giornale c’era un editoriale dove l’autore si dichiarava stufo di sentir dire che non bisogna continuare a isolare le comunità musulmane, ma sarebbe ora che loro non si isolassero da sole (e che isolassero invece le mele marce che hanno all’interno).
E’ vero, qui gli unici che non si "mischiano" sono gli arabi. Sono un gruppo a sé stante. Se vuoi più integrazione te la devi cercare, non puoi fare così. Tutte le persone di razze e nazionalità diversa diventano londinesi, loro no. Non si può dare sempre le colpe alla "società", è una cosa ipocrita e falsa. Come al solito non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma la maggioranza è così. Un po’ come quando all’estero mi elencano i difetti degli italiani. Io posso anche non averli tutti, ma mi rendo conto che molti italiani sono così, e accetto la cosa, e mi sforzo x far vedere che magari non sono così. Non mi isolo, non ce l’ho con quelli che me lo dicono, non faccio la vittima e non metto bombe, non ce l’ho col mondo intero.

La prox settimana c’è il carnevale di Notting Hill.

Giovedi 17 agosto 2006 ore 11:01

Mi ha scritto Alessandro, mi ha mandato il testo di una canzone, facendomi notare come io stia facendo un lavoro umile, ma in modo temporaneo, posso smettere quando voglio, mentre c’è tanta gente che non ha scelta…cazzo piove!

…Rieccomi, e pensare che alle 9 c’era un bel sole… questa è Londra, fratelli. Dicevo: è vero, io non faccio quel lavoro per mantenermi o mantenere una famiglia, ma questo non è x forza una cosa negativa. Rimane un’esperienza, niente di eccezionale, ma che cmq non tutti avrebbero i coglioni di fare. Stare tutto il giorno con le mani infilate fino quasi ai gomiti in un lavandino pieno di scarti di quello che la gente ha mangiato o bevuto. E quando il capo chiama lavarsi col doccino l’unto che si ha sulle mani, asciugarsi in fretta e andare a servire i clienti, sempre col sorriso anche quando non ti vola per niente, o quando la tua schiena si lamenta. E’ un lavoro triste, ecco il problema. Alcuni colleghi sono ok, ma è il lavoro che è triste. Devi sempre aiutare gli altri e nessuno aiuta te, xchè dovrebbero sporcarsi le mani a buttare i sacchi della spazzatura pieni di caffè o bucce di arancia o lavare i posacenere con le dita x fare in fretta, o andare di sotto il magazzino a recuperare sapone, caffè, piatti…
Penserete che usi i guanti. Si bravi, dovrei metterli e toglierli 3 volte al minuto.

Però, anche se temporaneo, ti fa capire com’è quel tipo di lavoro. Certe cose se non le provi non le capisci.

Ieri ultima serata coi soci. Una paio di suole di sc.. ehm bistecche a casa e poi un giro fino in centro, allo Sports Bar, fino alle 2. X ora non sono stanco, ma le 9 di stasera sonomoooooooooooooolto lontane.

Luca e Fabio, i ragazzi che lavorano da Ponti’s da lunedì, abitano nella mia zona in ostello, ci si beccherà x una birra, magari.

Ieri mi ha chiamato Maurizio, quel tipo del centro Italia che avevo conosciuto in agenzia i primi giorni, che stava vicino a Wimbledon, per raccontarmi un po’ le sue disavventure.

Mercoledi 16 agosto 2006 ore 10:37

Ragazzi, ieri era Ferragosto e in Italia era festa, me ne sono accorto solo dal sms di mia sorella.

Oggi forse c’è il sole. A parte che io non mi accorgo di nulla, sto chiuso dentro fino a sera.  Ieri parlavo col ragazzo che ha iniziato il training da cuoco, anche lui è stato mandato da Anna,come metà di quelli che sono li.

Ieri sera volevamo cercare un locale, che si chiama Ice Bar, fatto tutto di ghiaccio, dove la temperatura è di meno 5 e ti danno la Giacca x entrare. Puoi stare dentro 40 minuti. Solo che non l’abbiamo trovato, allora siamo andati al pub vicino alla Callan. Stamattina mi han detto che l’ingresso costa 12 carte, col piffero che mi vedono. Forse c’è anche a Milano.

Gianluca si è comprato una chitarra a Camden. Usata ma pare nuova e gli ha dato solo 50 pounds. Così può strimpellare un po’.

Mi sto facendo un giretto intorno alla stazione. E’ carino qui, anche se un po’ finto: alberi, panchine, fontane, ma tutto un po’ "squadrato", ma d’altronde siamo nella City. Praticamente sono sopra ai treni, che evidentemente x il primo tratto scorrono sottoterra (o meglio: hanno costruito sopra). Qui arrivano e partono i treni x Stansted. Però mi sta sul culo il fatto che non ci siano cestini. Anche l’altro giorno volevo gettare una lattina e ho dovuto farlo al lavoro, perché in tutta la stazione non ho trovato un cestino.

Martedi 15 agosto 2006 ore 10:33

Stamattina ho preso ancora un cappuccino Take Away da Starbucks, giusto x recuperare altri 10 minuti di sonno, e non mi sono neanche fatto la barba.
Ieri sono arrivato a casa alle 10 dal lavoro (mentre mi ha chiamato Sabrina, che era al Malaspina), ho mangiato coi due soci e poi un piccolo giretto. Si, una vita un po’ piatta se ci pensi, però va bene.

Al lavoro c’è una cosa che mi ha fatto incazzare. C’è un nuovo cameriere, Fabio, che sostituisce Michal. Capisco se l’avessero mandato da un altro Ponti’s. Capisco anche se avessero preso un washinup e l’avessero passato a cameriere (come il mio compare Andre), invece hanno preso ‘sto tizio, assunto apposta. E’ qui da 2 giorni, ed è stato assunto la mattina stessa, in agenzia.

Un’altra prova che la prima regola è "avere culo".

Ieri ho sentito casa, si vuole dare in affitto il Cevenini.

Mind the gapspecialmente nelle stazioni in curva come Bank, dove può essere anche di 20cm.

Cmq le donne qui sono strane. Ieri le veci del manager alla sera le faceva Patricia e io e Inga, la lituana, l’abbiamo aspettata. Hanno visto i topolini ed erano contente come fossero scoiattolini. Ora, i topolini sono graziosi animaletti, non sono toponi di fogna, però il fatto è che in un ristorante NON dovrebbero esserci, punto e basta.

Sia stamane che ieri alla seconda ora di scuola c’era un pazzo come teacher, troppo forte. Come funziona il metodo Callan? E’ difficile da spiegare bene se non lo si prova. E’ poco rivolto alla grammatica e all’ortografia e molto al dialogo. In ogni lezione c’è una parte di reading, dove ogni studente legge un pezzo del libro, e un dettato. Tutto il resto della lezione è composto da domande e risposte. Nella prima ora, col primo teacher, si fa solo ripasso, nella seconda ora, con un nuovo teacher, si fanno anche cose nuove. Ogni giorno viene spiegata qualche nuova parola o qualche nuova regola grammaticale. Poi si passa alla raffica di domande-risposte. L’insegnante fa le domande prima a velocità alta, poi la ripete a velocità normale (mai lenta) e lo studente indicato deve rispondere. Se sono cose nuove col libro davanti, altrimenti col libro chiuso. Il teacher suggerisce le risposte. Le classi hanno un basso numero di studenti, x fare il modo che per due ore tu continui a parlare.

E’ un metodo molto particolare che però ti "costringe" a sforzarti di capire l’inglese parlato e rispondere usando la forma della frase più corretta. Le risposte non devono mai essere "si" o "no", ma un’intera frase, ad esempio:
"Were you able to speak English a few yars ago?" – "No, I wasn’t able to speak English a few years ago"
"If you lose your way in a large city, what do you do?" – "If I lose my way in alarge city, I ask a policeman"

A lungo andare le "impari a memoria", però così facendo conosci tante parole, i tempi dei verbi, che puoi utilizzare per quello che vuoi dire in semplici conversazioni.

Lunedi 14 agosto 2006 ore 10:33

Oggi è la festa nazionale del salagiochista. Quando ero ragazzino delle medie, a metà degli anni ’80, c’era il boom dei coin op da bar e si passavano le giornate e le serate estive al Kursaal, mitica discoteca-bar-gelateria-salagiochi di Brallo. Così avevo inventato questa "Festa Nazionale", da celebrarsi il giorno prima di ferragosto. In che modo? Per prima cosa il vero salagiochista, durante la festa doveva giocare il più possibile, potevano esserci sfide e tornei. I miei preferiti erano (e sono, anche se non gioco praticamente mai) i platform, non sono mai stato un fan degli shoot’em up e neanche dei giochi sportivi. Ovviamente non c’erano i videogiochi di adesso, era l’epoca di Super Mario Bros e Dragon’s Lair.
Un altro compito dell’esperto era quello di aiutare i neofiti con i suoi consigli e con i "trucchi" che solo il vero salagiochista conosceva. Spendevo 1000 lire al giorno, che erano 5 partite, eppure riuscivo a rimanere li per ore.

Certo che i miei due amici hanno portato brutto tempo. Da quando ci sono loro il clima è decisamente peggiorato e pare autunno. Di giorno si indossa il maglioncino e/o la giacca e spesso piove. D’altronde, siamo a Londra. X me sempre meglio del caldo insopportabile di Voghera. Io ho il sonno pesante, mi sveglio solo in due casi: troppa luce e troppo caldo.

Ieri al lavoro brutta giornata. Pochissima gente, ma avevo mal di schiena. Un po’ xchè son sempre in piedi, oppure chinato nel lavandino, oppure coi vassoi in mano a servire o sparecchiare. Poco prima delle 4 si è riempito. Così ho finito alle 5.
Con gli altri due siamo andati sul Thames near Tower Bridge e poi il maestro Lollo ha cucinato x noi una pasta con le melanzane. Purtroppo gli orari corti della domenica ci hanno fregato e quando siamo usciti era già tutto chiuso.

Pare che negli aeroporti, specialmente a Heathrow, ci siano ancora problemi e non lasciano portare il bagaglio a mano. Qui in stazione ci sono cartelli che consigliano di arrivare negli aeroporti con largo anticipo, perché ci sono forti ritardi ai check-in. Visto che ho tempo, vado a informarmi sul treno x Stansted.

Domenica 13 agosto 2006 ore 7:40

La strada da casa alla stazione del Tube sembra più lontana alla domenica mattina. Sto andando da Ponti’s, oggi ho lo shift festivo dalle 8 alle 4 e mezza.

Ieri a Greenwich (che noi in Italia pronunciamo "grinuic", invece qui pronunciano "grénic") abbiamo visto anche l’interno dell’osservatorio, che quando son venuto da solo non avevo visto, ma non mi ero perso molto. Al museo abbiamo conosciuto una certa Francesca.

Alla sera abbiamo fatto un po’ di spesa, poi in realtà abbiamo cenato con Gianluca e la tipella (mannaggia x i nomi sono negato). Poi in un pub x girarla in birre. Giorno di messaggi: mi hanno scritto dall’Italia, via email e sms, Michele, la Bi, Umbe, la Sa, Barbara.

Devo dire la verità sul mio soggiorno a Londra? Non mi manca l’Italia. Certo, dovessi vivere qui x sempre o per un lungo xiodo mi mancherebbe credo tutto: amici, famiglia, abitudini, ma sapendo che è una cosa provvisoria, non ho nostalgia di nulla, o quasi. Cosa mi manca? Beh un po’ mi manca la mia nipotina Gloria, quest’estate me la sarei potuta godere un po’. E poi mi manca quella sensazione del "pomeriggio libero" che avevo d’estate. lavorando di notte e dormendo al mattino, al pomeriggio dovevo solo decidere cosa fare: bicicletta? Un tuffo al Trebbia? A Voghera o a Tortona a fare la spesa x il bar? Oppure mare, Bolleblu, merenda al Colletta, giro al Penice, gelato a Varzi… D’inverno il pomeriggio non ce l’ho mai libero.
E poi basta, non mi manca null’altro. Penso che mi mancherà Londra. Perché è stata (è!) una bella esperienza, ho "vissuto" Londra, ne sono stato parte. Non è come un altro posto che vedi da turista e basta. Certo, ci tornerò, è così comodofacileconomico, ma non sarà la stessa cosa. Questa città o si odia o si ama. Coi suoi eccessi, con le sue stranezze, con le sue disparità…tantissima gente che lavora in posti che non potrebbe permettersi come cliente. Londra e la sua velocità, la sua attività, la sua modernità integrata in una città famosa per la tradizione. 
A me piace. Ripeto, non da viverci x sempre, però vivendo un po’ qui impari tante cose.
"Vivi anche a Londra per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca".

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